"Un fallimento le politiche sanitarie della Giunta Cirio: quando si pensa di passare dalle parole ai fatti?"
Il comunicato della segreteria provinciale PD: "I progetti per la costruzione di nuovi ospedali sono indefiniti, le localizzazioni incerte, le gare deserte e i cantieri fermi"Riceviamo e pubblichiamo.
È passato poco più di un mese da quando denunciavamo, sulla base di precisi dati della Corte dei Conti, il fallimento della Giunta Cirio in tema di Politiche sanitarie. La Corte scriveva che “l’epidemia da Covid ha evidenziato l’esigenza di individuare posti letto aggiuntivi nelle terapie intensive e semintensive. Tuttavia, dei 299 posti letti previsti in terapia intensiva ne sono stati realizzati 68 (pari al 23%), mentre dei 305 in terapia semintensiva ne sono stati realizzati 117 (pari al 38%).
Inoltre “per quanto riguarda gli interventi di adeguamento dei Pronto Soccorso, in molti casi se ne rileva la mancata conclusione e la previsione di una data di ultimazione molto lontana”.
È di questi giorni l’ulteriore conferma che nell’anno in corso le cose non sono migliorate, anzi. Mentre in tante regioni l’edilizia sanitaria ha preso slancio anche a seguito della pandemia che ha richiamato l’attenzione su un servizio essenziale per il benessere delle nostre comunità, il Piemonte invece è drammaticamente fermo agli annunci.
I progetti per la costruzione di nuovi ospedali sono indefiniti, le localizzazioni incerte, le gare deserte e i cantieri fermi. Per non parlare degli organici ridotti e sottodimensionati.
Insomma, l’ottimismo della volontà si è schiantato drammaticamente contro il pessimismo della ragione, in considerazione anche della situazione finanziaria della Regione che sembra stia portando la sanità piemontese in un vicolo cieco.
A livello provinciale, preoccupa la notizia dell’abbandono improvviso dell’ipotesi di finanziare il nuovo ospedale di Cuneo con fondi Inail a favore di una soluzione di partenariato pubblico-privato anche perché non accompagnata da previsioni precise su procedure e tempistica.
Eppure in questo caso la politica locale aveva prodotto la necessaria e sempre invocata sintesi, attraverso un confronto ampio ed approfondito ed aveva individuato come priorità condivisa la salvaguardia dell’eccellenza dell’ASO S. Croce e Carle Cuneo grazie alla realizzazione di un ospedale unico e preferibilmente finanziato con risorse pubbliche.
Ma Cuneo non è l’unica incertezza nella rete ospedaliera della Granda strutturata secondo il modello “Hub & Spoke”: che ne è del nuovo ospedale del distretto Fossano, Saluzzo, Savigliano?
E, stando così le cose sulla programmazione edilizia, nonché sul personale (si pensi all’assenza di qualsiasi pianificazione sulla dotazione di personale delle Case di Comunità), sono a rischio il mantenimento dell’alto livello di qualità raggiunto negli anni dalla Sanità cuneese e i livelli di eccellenza delle nostre attuali strutture ospedaliere.
Insomma i dubbi sono tanti e la preoccupazione è legittima. Quando pensa la Giunta Cirio di passare dalle dichiarazioni ai fatti?
Segreteria Provinciale PD
c.s.
CUNEO Pd