Una targa per Ildo Vivanti: Cuneo conclude il progetto dedicato al giovane partigiano
L’affissione in via Mazzini ha sancito l’ultimo atto di un percorso della memoria realizzato con il coinvolgimento degli studenti del “Grandis”Con l’affissione, avvenuta in questi giorni, della targa commemorativa in ricordo di Ildo Vivanti presso la sua abitazione (in via Mazzini 2, a Cuneo), si conclude l’ultima tappa di “MemorArte: restituire alla Città la memoria del giovane Ildo Vivanti”, il progetto vincitore del Bando Regionale “Ogni giorno è il giorno della memoria”, diretto e promosso dalla rete culturale formata da Comune di Cuneo, Associazione Deina Torino APS, Istituto di Istruzione Superiore Sebastiano Grandis di Cuneo, Istituto Storico della Resistenza, Fondazione Nuto Revelli, ANPI e Associazione partigiana “Ignazio Vian”.
Il Comune di Cuneo, ente capofila, ha coordinato la “rete locale” di progetto, ospitando al Museo Casa Galimberti uno dei laboratori artistici indirizzati agli studenti. Ha inoltre contribuito al finanziamento del progetto realizzando “Tu sei memoria. Ricordare la Shoah con occhi nuovi” reading proposto il 27 gennaio (al mattino per le classi, tra cui le due selezionate dall’Istituto Grandis e direttamente coinvolte nel progetto, e la sera per la cittadinanza), e il reading “Libertà Freiheit Libert Freedom” offerto il 25 aprile alla cittadinanza e il giorno successivo agli studenti degli istituti secondari della provincia.
L’IIS “S. Grandis” ha coinvolto 35 studenti appartenenti alle classi IV F e G, che hanno partecipato alla formazione regionale e ai laboratori coordinati dal Collettivo Franco presso il Museo Casa Galimberti e Borgata Paraloup. Hanno, infine, partecipato al viaggio della memoria, nelle città di Milano, Trieste e Ferrara.
L’Istituto Storico della Resistenza ha contribuito con la preziosa ricerca, selezione e messa a disposizione di materiali d’archivio relativo alla figura di Ildo Vivanti, alla persecuzione subite dalla comunità ebraica di Cuneo e al Campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo, mentre ANPI e Associazione partigiana “Ignazio Vian” hanno fattivamente contribuito alla comunicazione di tutte le attività del progetto.
La Fondazione Nuto Revelli ha messo a disposizione gratuitamente gli spazi della Borgata Paraloup per ospitare le giornate di laboratorio artistico con gli studenti. Al termine di questa preziosa esperienza, gli studenti si sono cimentati nella realizzazione di una fanzine ‘Anti propaganda’, dotata di specifico QR code, presentata alla cittadinanza durante un evento itinerante che dal Parco della Resistenza di Cuneo, dove sono stati affissi alcuni poster, si è snodato fino a Piazza Galimberti.
In occasione dei festeggiamenti del 25 aprile, due studentesse dell’Istituto Grandis, accompagnate dalla dirigente, hanno avuto il privilegio di incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita privata al Museo Casa Galimberti, ed illustrare il progetto, facendo dono di una delle fanzine. Il Presidente si è dimostrato attento ed interessato al racconto.
“La modalità perseguita per il raggiungimento dell’obiettivo, che contestualizzava la figura di Ildo Vivanti, ma attualizzando il discorso sui nuovi razzismi, ha previsto momenti di riflessione e dibattito e un coinvolgimento attivo nella produzione di materiali: questo metodo ha coinvolto pienamente i ragazzi partecipanti, come attori dell’esperienza vissuta. - afferma Cristina Clerico, assessore alla Cultura - La figura di Ildo Vivanti, coraggioso testimone delle vicende che segnarono profondamente il Paese, è diventata testimonianza viva, non mero ritratto storico, ed ha stimolato il dibattito sull’importanza di saper scegliere con coscienza critica, in virtù della consapevolezza della responsabilità individuale sulla storia collettiva. Uno dei punti di forza di MemorArte è certamente stata la rete dei partner, che ha saputo offrire un valore aggiunto, mettendo a disposizione capacità, esperienza e formazione. Inoltre la replicabilità delle attività realizzate rende il progetto elemento ‘vivo’ e non mera esperienza fine a sé stessa”.
c.s.
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