Uncem lancia l'allarme: "In troppe aree alpine non ci sono pediatri. Non è accettabile"
Il presidente nazionale Marco Bussone e quello regionale Roberto Colombero: "Siamo preoccupati e pronti a collaborare con i diversi livelli istituzionali per trovare soluzioni""Non mancano solo i medici di medicina generale nelle valli. L'emergenza pediatri è gravissima e va a toccare la stabilità delle famiglie sui territori, oltre che aumentare la percezione di insicurezza. Le Valli di Lanzo, ultimo caso, tra qualche giorno non avranno più pediatri di libera scelta, ovvero professionisti con studio convenzionato con ASL, con obbligo di prestazioni gratuite da offrire e orari di ambulatorio da rispettare. È così da tempo in troppe aree alpine e appenniniche. I pediatri non ci sono. E non è accettabile. Aumentare i posti di specializzazione in sede universitaria è urgente, anche se le situazioni oggi critiche potranno migliorare solo tra due, tre anni. Nessun Amministratore ha finora un quadro chiaro rispetto alla carenza di medici e pediatri di base, di famiglia. Non abbiamo i numeri precisi del grave fenomeno. Sappiamo che ne mancano centinaia in Italia e che centinaia andranno in quiescenza senza essere sostituiti. Chiediamo alle Istituzioni regionali e nazionali una riflessione che porti con concretezza a risolvere la problematica in tempi rapidi. Siamo preoccupati e pronti a collaborare con i diversi livelli istituzionali per trovare soluzioni". Lo affermano in una nota Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.
c.s.
CUNEO uncem