'Urgente la revisione del Psr per far ripartire l'agricoltura piemontese'
L'appello di Coldiretti Piemonte: 'In questa fase più che mai, assurdo tagliare del 50 per cento dei fondi per l’indennità compensativa'Riceviamo e pubblichiamo da Coldiretti Piemonte.
L'agricoltura piemontese ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità poiché l'emergenza Covid 19, pur confermando il valore strategico del settore agroalimentare, sta generando elevate tensioni a livello economico-finanziario, mettendo a nudo, trasversalmente, tutte le fragilità del sistema produttivo. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel sottolineare la necessità di un “Piano Marshall” per sostenere le imprese agricole piemontesi. Occorre rivedere con coraggio le impostazioni del Psr che dovrà, necessariamente, focalizzare tutte le risorse ancora disponibili su misure di rapida attuazione e direttamente rivolte alle imprese. In questo senso, resta grave il mancato incremento dei fondi a supporto dei produttori montani, attraverso la misura dell’indennità compensativa per quanto riguarda l’annualità 2020, che si aggiunge ai tagli già pesanti delle annualità 2018 e 2019.
“Ancor più in questa fase di emergenza sanitaria che, inevitabilmente, ha colpito anche l’agricoltura, è necessario garantire ai territori rurali vitalità e condizioni che permettano una continuità produttiva e gestionale delle imprese perché in gioco, oltre all’offerta alimentare che tali aziende, nonostante le difficoltà del momento, stanno comunque garantendo, vi sono anche il mantenimento e la cura dello spazio naturale – commentano il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. E’ essenziale agire velocemente e definire modalità di intervento straordinarie, in modo tale che la fase finale del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 possa effettivamente essere uno strumento attraverso il quale far ripartire il settore. Per questa ragione, tagliare di oltre il 50% rispetto all’effettiva necessità, la dotazione finanziaria del bando 2020 relativo all’indennità compensativa è un’azione che danneggia oltre 8000 aziende agricole le quali, oltretutto, con il loro lavoro svolgono un’insostituibile presidio di territori svantaggiati, altrimenti disabitati. Chiediamo, quindi,
un intervento forte della Regione – concludono Moncalvo e Rivarossa - affinché la maggiore flessibilità sull’utilizzo delle risorse residue e sulla semplificazione delle procedure, già confermata dal Commissario Europeo all’Agricoltura, si traduca anche in Piemonte in azioni concrete che consentano di finanziare completamente la misura dell’indennità compensativa e di recuperare tutte le risorse ancora disponibili su bandi non prioritari per metterle a disposizione delle imprese agricole, con particolare attenzione ai settori più colpiti dall’emergenza Covid 19. Infine occorre snellire e velocizzare l’iter di collaudo e pagamento per tutte le aziende e prorogare di almeno sei mesi le scadenze per i programmi di insediamento e miglioramento aziendale, inevitabilmente bloccati in queste settimane di lockdown”.
c.s.
CUNEO Coldiretti