Vaccini, il monito di Cirio: “Non aspettate l’autunno per terze e quarte dosi”
Defezioni dopo la fine dello stato d’emergenza, ammette il governatore: “La gente è comprensibilmente stanca, ma non è il momento di mollare”“Entro il 31 maggio contiamo di concludere la fase che prevede il quarto ciclo di vaccinazione di tutti gli over 80, i fragili e i soggetti tra i 60 e i 79 anni. Abbiamo iniziato la scorsa settimana e ora possiamo ufficializzare l’avvio di questa nuova fase per la quale stiamo convocando 78.000 persone”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine della visita alla Rsa Carlo Alberto di Torino.
Sono quasi 24 mila le quarte dosi fatte finora in Piemonte alle categorie autorizzate a livello nazionale (si tratta principalmente di persone immunodepresse su cui la somministrazione della quarta dose è gia iniziata a fine febbraio). Dalla settimana scorsa invece, dopo il via libera al secondo booster per over 80, ospiti Rsa e fragili over 60 con specifiche patologie, è partita la convocazione via sms per coloro che hanno già maturato i tempi per ricevere la quarta dose. Ad oggi sono già stati inviati 94 mila sms, in particolare quasi 76 mila per gli over 80 e oltre 18 mila per i fragili over 60. Parallelamente è partita anche la somministrazione nelle RSA, dove si procede in modo diretto, con personale interno o con le squadre delle Asl.
“È bene che chi riceve il messaggio che stiamo inviando a tutti gli interessati si presenti al più presto per farsi vaccinare con il quarto richiamo - ha aggiunto Cirio, ripreso dai cronisti dell’Ansa Piemonte - come sarebbe bene facessero anche le persone in attesa della terza dose. Senza aspettare l’autunno. È una questione di sicurezza personale e collettiva”.
Da quando è stato annullato lo stato d’emergenza si sono registrate defezioni, ammette il governatore: “La gente si sente più sicura e poi è anche comprensibilmente stanca, ma non è ancora il momento di mollare la guardia. Non fare ora la terza o la quarta dose nelle situazioni per le quali sono indicate, rischia di inficiare il lavoro fatto fino qui”.
Redazione
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