Valle Stura, il 'Nuovi Mondi' Festival inaugurato da Umberto Galimberti tra tecnica e religione
Il filosofo ha tenuto una conferenza intitolata "Orme del sacro". Stasera tocca al teologo Vito MancusoOttima la prima. Si è aperta ieri – venerdì 25 giugno, ndr – a Moiola, nella splendida cornice naturale dei boschi di frazione Tetto Spada, “fuoricampo”, decima edizione del “Nuovi Mondi” Festival, il più piccolo festival di montagna del mondo. Un’inaugurazione in grande stile, nel rispetto delle norme anti Covid, per un paesino in cui vivono 200 persone, in grado di accoglierne altrettante per l’appuntamento serale con il primo super ospite della manifestazione, Umberto Galimberti, uno dei più importanti filosofi contemporanei. Oggi, il “Nuovi Mondi” Festival bissa il suo programma di incontri, sempre in frazione Tetto Spada. Dalle 18, nel piccolo comune della Valle Stura, sarà il turno del saggista e teologo Vito Mancuso con un intervento su “A proposito del senso della vita”. Il Festival, organizzato dall’associazione di promozione sociale Kosmoki, rientra nel progetto “Nuove visioni per Nuovi Mondi”. Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico “Borghi in Festival”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Introdotto da Silvia Bongiovanni e Fabio Gianotti di Kosmoki e dai sindaci di Moiola e Valloriate, Loris Emanuel e Gianluca Monaco, Umberto Galimberti ha allietato la platea per quasi due sul tema del sacro, “parola indoeuropea che significa ‘separato’ – ha spiegato Galimberti -. La sacralità non è una condizione spirituale o morale, ma una qualità che inerisce a ciò che ha relazione e contatto con potenze che l’uomo, non potendo dominare, avverte come superiori a sé, e come tali attribuibili a una dimensione, in seguito denominata ‘divina’ pensata comunque come ‘separata’ e ‘altra’ rispetto al mondo umano. Dal sacro l’uomo tende a tenersi lontano, come sempre accade di fronte a ciò che si teme, ma al tempo stesso ne è attratto come lo si può essere nei confronti dell’origine da cui un giorno ci si è emancipati”.
Oggi invece – sabato 26 giugno, ndr – Vito Mancuso sarà a Tetto Spada per dialogare con il pubblico del Nuovi Mondi “A proposito del senso della vita”, oggetto del suo libro dall’omonimo titolo. Saggista nonchè teologo affermato, Mancuso porterà a riflettere su quella “semplicità naturale” insita dentro ognuno di noi, una semplicità che si riflette nella vita vera e autentica dei luoghi e delle persone di montagna. Saggista e teologo, il pensiero di Mancuso è oggetto di discussioni per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, in campo etico e in campo dogmatico. È stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano e di Storia delle dottrine Teologiche presso l’Università degli Studi di Padova. I suoi scritti suscitano notevole attenzione da parte del pubblico, tra i quali vi sono quattro bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e un’importante rassegna stampa, radiofonica e televisiva. Ha collaborato con “La Repubblica” e dal 2019 scrive per “Il Foglio”. L’incontro, come già avvenuto per l’evento inaugurale, si tiene In collaborazione con il Cespec (Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo) di Cuneo. A facilitare il dialogo sarà Angela Michelis, docente di Storia e Filosofia (Liceo Scientifico e Classico Peano-Pellico di Cuneo) e presidente del Cespec.
Redazione
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