Cultura: in Piemonte a fine 2021 impiegate nel settore 2.244 persone in meno rispetto al 2019
È uno dei dati contenuti nella relazione annuale “La cultura in Piemonte. Partecipazione e strategie organizzative nel post Covid”Il Covid ha cambiato radicalmente le abitudini di fruizione della cultura anche in Piemonte, con un drastico taglio della modalità in presenza e un'impennata della fruizione casalinga: lo evidenziano i dati della Relazione annuale 2021-2022 “La cultura in Piemonte. Partecipazione e strategie organizzative nel post Covid”, che con cadenza annuale fornisce il quadro su un settore fatto di 20 mila imprese, 4,6 miliardi di valore aggiunto e 73.500 occupati. A riportarne in sintesi i risultati è l’Ansa.
Nel biennio segnato dalla pandemia il sistema cultura piemontese ha perso complessivamente 421 milioni di euro rispetto all'anno pre-Covid 2019, con un deficit di posti di lavoro che nel 2021, segnato da un lieve recupero, fa ancora segnare 2.244 professionisti in meno rispetto al 2019. In controtendenza invece, con un aumento dell'11%, il comparto videogame e software, tipico del consumo a casa.
Le performance più negative sono state quelle delle arti performative e visive, con 113 milioni in meno nel 2020 e 92 milioni in meno nel 2021. Particolarmente in difficoltà i cinema, passati da un fatturato pre-Covid di 46,3 milioni agli 11,4 milioni del 2021.
Le presenze nei musei nel 2021 sono state 3,7 milioni in meno rispetto al 2019, e anche i primi 5 mesi del 2022, in lieve ripresa, hanno avuto 1,7 milioni di presenze a fronte dei 2,4 milioni dello stesso periodo nel 2019. Nelle biblioteche sono decollati gli accessi da piattaforma digitale, mentre il prestito dei libri si è più che dimezzato.
Redazione
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