A Dogliani, protagonista di “Radis” l’artista Petrit Halilaj
La nuova edizione del progetto nello spazio pubblico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in collaborazione con la Fondazione CRC, si terrà nella borgata Valdibà“Radis”, il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ente art oriented della Fondazione CRT, giunge alla sua seconda edizione: dopo l’esperienza più che positiva nel comune di Rittana, che ha visto la realizzazione dell’opera “le masche” di Giulia Cenci, la seconda edizione, nuovamente affidata alla curatrice Marta Papini e nuovamente in collaborazione con la Fondazione CRC, vedrà l’artista visivo kosovaro Petrit Halilaj realizzare un’opera nella borgata Valdibà, nel territorio di Dogliani.
Le due istituzioni dialogheranno anche quest’anno con il territorio, trasformando in azioni concrete l’idea di patrimonio diffuso che rappresenta una delle missioni statutarie della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRT, da sempre impegnata nell’ampliare l’accesso alla cultura e all’arte per tutte e tutti.
Nel quadriennio 2024-2027 “Radis” produrrà opere nello spazio pubblico attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. Le nuove produzioni, in dialogo con le storie locali e il paesaggio, contribuiranno a creare un nuovo immaginario condiviso e potranno diventare leva per un turismo attento all’ambiente e alla sostenibilità.
Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione CRT, dichiara: “Sostenere un progetto come ‘Radis’ significa riaffermare con convinzione la nostra visione di cultura come bene comune, capace di radicarsi nei territori e generare valore per le comunità. Questa seconda edizione conferma e rafforza l’impegno condiviso della Fondazione CRT, insieme alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e alla Fondazione CRC, nel promuovere l’arte contemporanea come strumento di partecipazione, educazione e coesione sociale. L’opera che verrà realizzata saprà dialogare con il paesaggio e la memoria di un luogo ricco di storia e bellezza come Dogliani, diventandone parte integrante e contribuendo a rinnovarne l’identità, nel presente e nel futuro”.
“Siamo molto felici di dare inizio alla seconda edizione di ‘Radis’, un progetto nato con l’obiettivo di ampliare lo sguardo e l’operatività della Fondazione su scala regionale, lavorando negli spazi pubblici con le comunità locali e lasciando in dono un patrimonio di opere d’arte ‘Radis’ è un progetto che ha molte anime perché accompagna la produzione e la presenza dell’opera con le attività educative dedicate alle scuole locali e con momenti di approfondimento destinati a diversi tipi di pubblico. Per poter realizzare tutto questo occorre saper riconoscere una comunità attenta e sensibile, capace di accogliere l’arte con curiosità, come hanno fatto il sindaco di Dogliani Claudio Raviola, l’assessore Gianluca Navello e tutte le persone che fin da subito hanno dimostrato piena disponibilità e a cui vanno i miei primi ringraziamenti. Ringrazio la Fondazione CRC e il suo Presidente Mauro Gola che per il secondo anno ha risposto positivamente alla proposta di lavorare insieme per la produzione di questo patrimonio artistico. Grazie alla curatrice Marta Papini, al suo team di progetto, e all’artista Petrit Halilaj per aver accettato con immediato impegno questa nuova sfida. Infine grazie alla Fondazione CRT e alla presidente Anna Maria Poggi per aver condiviso senza riserve gli obiettivi del progetto”, dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
Il progetto “Radis”, dal piemontese “radice”, nasce per avvicinare l’arte contemporanea a un pubblico esteso e interviene in contesti non convenzionali. “Radis” si articola in diverse azioni: la commissione opere di arte pubblica permanente, il programma educativo per le scuole, il public program e una mostra con opere dalle collezioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC, garantendo una proposta culturale ricca e aperta a ogni tipo di pubblico. Anche per questa seconda edizione, l’artista selezionato dalla curatrice produrrà un’opera site-specific che resterà di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ma in comodato permanente al Comune di Dogliani.
L’opera verrà inaugurata a ottobre insieme a una mostra collettiva che accoglierà opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC, a cura di Marta Papini e Leonardo Pietropaolo.
“Dopo la prima edizione, che ha coinvolto un territorio di montagna, siamo particolarmente felici di proseguire la collaborazione con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT anche nel 2025. Il progetto Radis offre un’occasione importante per attivare le nostre comunità, attraverso un percorso di arte pubblica condiviso e partecipato. La modalità scelta per questo nuovo intervento – che punta a rigenerare uno spazio abbandonato, che tornerà a vivere attraverso lo sguardo e la sensibilità dell’artista e la partecipazione della collettività – è già al centro di numerose iniziative promosse dalla Fondazione CRC: siamo certi che, anche per la collocazione geografica del sito scelto, alle porte dell’area UNESCO, questa nuova edizione potrà dare seguito al successo di Radis e contribuire alla valorizzazione del territorio provinciale”, dichiara Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC.
Claudio Raviola, sindaco di Dogliani, dichiara: “È con grande orgoglio che il Comune di Dogliani accoglie la seconda edizione di Radis, un progetto che coniuga e mette in dialogo l’energia dell’arte contemporanea e l’identità dei territori e delle comunità che li abitano. La scelta della vecchia scuola di campagna di borgata Valdibà come sede di intervento artistico rappresenta per noi un’opportunità unica. Si tratta di un luogo fortemente legato alla memoria collettiva, che sorge in un contesto paesaggistico di rara bellezza; l’intervento artistico permetterà di dare una nuova visibilità e fruibilità turistica ad un’area significativa del nostro territorio. Il sito si trova lungo la strada che collega Dogliani e Monforte; l’installazione rappresenterà una ragione in più per percorrerla, inserendosi tra le numerose proposte di un turismo sostenibile, che preferisce i tempi più lenti della passeggiata o della pedalata. Tempi che permettono di osservare e vivere appieno il paesaggio, in una dimensione di totale contatto con la natura”.
La curatrice Marta Papini ha invitato l’artista Petrit Halilaj (1986, Kostërrc, Kosovo) a intervenire nella borgata Valdibà. L’area si trova in un punto panoramico nel cuore delle Langhe, lungo una strada che conduce da Dogliani a Monforte d’Alba e che dalla primavera all’autunno è meta di cicloturismo, passeggiate ed escursioni. Qui, accanto alla Chiesa di San Bartolomeo e alla sua canonica, c’è un piccolo edificio a due piani che fino agli anni Sessanta era la scuola di borgata, il punto di riferimento per tutti le bambine e i bambini del territorio circostante. Al posto dell’edificio, ormai non più agibile, Petrit Halilaj realizzerà un’opera dalla serie Abetare, creata a partire da disegni incisi sui banchi di scuola.
Iniziata nel 2015, Abetare parte dall’archiviazione dei disegni trovati sui banchi nella ex scuola di Runik (Kosovo), villaggio dove Halilaj è cresciuto. In questi dieci anni l’artista ha creato un archivio di disegni da cui attinge per creare sculture monumentali in acciaio o bronzo, ispirate all’immaginario infantile di aree geografiche ed epoche differenti, che nelle opere si sovrappongono in un linguaggio unitario. La serie Abetare è stata esposta in diverse importanti istituzioni, tra cui il tetto del Metropolitan Museum of Art di New York nel 2024, nell’ambito della Roof Garden Commission.
Per Radis Halilaj lavorerà a partire dai disegni sui banchi delle scuole di Dogliani, che verranno combinati con disegni tratti dall’archivio dell’artista. L’opera che andrà a occupare lo spazio lasciato dalla ex scuola rappresenterà una casa stilizzata e senza muri, popolata da creature inventate provenienti sia dai banchi delle Langhe sia dei Balcani che, incontrandosi, la faranno diventare un monumento al linguaggio universale dell’immaginazione e della fantasia.
Marta Papini dice: “Quando ho visto la vecchia scuola in cima alla collina della borgata Valdibà ho subito pensato a Petrit Halilaj e alle sue sculture, realizzate a partire dai disegni incisi sui banchi di scuola. Ho invitato l’artista a immaginare un’opera che si sostituisca all’edificio e che, celebrando la fantasia e la libertà che hanno abitato per anni tra quelle mura oggi in rovina, suggerisca un nuovo futuro per la storia del luogo”.
“Al posto della vecchia scuola di borgata Valdibà, propongo una casa di fantasia, decorata con scarabocchi e sogni ad occhi aperti provenienti sia dagli studenti di Dogliani sia da bambine e bambini da tutti i Balcani; una torreggiante fantasticheria che fluttua libera attraverso i confini geografici e politici”, dichiara l’artista Petrit Halilaj.
Petrit Halilaj è nato nel 1986 a Kostërrc, in Kosovo, e ha partecipato a numerose mostre personali e collettive di rilievo internazionale, tra cui la Biennale di Venezia del 2017. Halilaj è stato invitato da Marta Papini alla seconda edizione di Radis per la sua capacità di creare opere poetiche legate alla memoria e all’immaginazione. Il suo lavoro può essere letto come un tentativo giocoso e, a volte, irriverente di resistere alle politiche oppressive e alle norme sociali, attraverso la celebrazione di tutte le forme di relazione e libertà.
Per informazioni: www.radis-crt.it.
c.s.

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