A Garessio le Giornate FAI d’Autunno portano centinaia di visitatori nelle terre del castagno
Un successo da tutto esaurito per l’evento nazionale che si conferma come grande festa di piazza: uno degli appuntamenti culturali più attesi dai cittadini durante la stagione autunnaleSi è appena concluso il weekend dedicato alle Giornate FAI d’Autunno che la Delegazione FAI di Cuneo ha dedicato, quest’anno, alla scoperta di Garessio e delle terre del castagno, per sensibilizzare i cittadini al tema in cui FAI è impegnato per i prossimi anni: “Progetto Alpe, l’Italia sopra i 600”. Far riflettere i cittadini sul patrimonio di terre ormai quasi abbandonate, tradizioni che si stanno perdendo e cultura popolare che rappresenta una grande fetta del nostro Paese e che il FAI vuole sostenere e valorizzare perché non solo non sia dimenticata, ma, conoscendola meglio, possa diventare una nuova risorsa per lo sviluppo.
Già dalla mattina di sabato il pubblico ha risposto con curiosità salendo nei boschi di castagni della frazione Mindino, ad oltre 1600 metri: quasi 200 persone sono state accolte dai volontari con latte e castagne prima immergersi in un percorso nella natura incontaminata, fra racconti popolari alla scoperta degli “scau”, piccole costruzioni in pietra utilizzate da secoli per l’essicazione dei piccoli frutti. È stato emozionante riaccenderne uno e, insieme ai visitatori, riprendere un’antica tradizione ricca di saperi che ormai nessuno conosce più, accompagnati, domenica, dai brani interpretati dall’attrice Claudia Ferrari, avvolti dalle ballerine de La Maison de la Danse che hanno dato vita ad un suggestivo e toccante momento di spettacolo nella natura.
Poco distante, immerso nei colori autunnali dei boschi, il Castello Reale di Casotto ha esaurito da subito tutti i turni di visita previsti per le due giornate, in un soldout che ha accolto poco meno di 500 visitatori arrivati per l’occasione anche da molto lontano (Bergamo, Genova, Milano, Torino, Alessandria) per visitare la dimora che Vittorio Emanuele II, amante della montagna e della caccia, scelse per le vacanze private della famiglia, attirati dalla possibilità di ammirare gli ambienti appena riaperti nell’ala sud, dopo gli ultimi restauri ancora in corso.
E per ringraziare chi sostiene il FAI tutto l’anno con la propria iscrizione e le proprie donazioni la Delegazione di Cuneo ha riservato una vera chicca esclusiva: la possibilità, unica ed irripetibile, di entrare nello studio personale e privato del più grande designer d’auto del secolo, Giorgetto Giugiaro, mai aperta al pubblico. Un’esperienza incredibile per poco meno di 200 persone e che i cultori del design non si sono lasciati sfuggire, arrivando apposta anche da Napoli per poter conoscere i luoghi in cui il papà delle auto più belle del mondo è nato e dove ha imparato a dipingere, scoprendo così un suo lato meno conosciuto: la passione per la pittura, coltivata ancora oggi in una casa “loft” ricavata in un antico palazzo del ‘300, in cui l’antico e il moderno, la storia e la tecnologia, convivono in perfetto equilibrio. È qui che Giugiaro si rifugia ancora oggi quando vuole rilassarsi fra i suoi boschi e le sue montagne. Per tutti è stata una scoperta ammirare le grandi tele da lui donate alla Confraternita di San Giovanni, a due passi dal suo studio, per celebrare il “Mortorio”, imponente rappresentazione sacra che dal ‘700, ogni 4 anni, rievoca la passione di Cristo. Per alcuni di essi, poi, la sorpresa del mattino: essere accompagnati in casa da Giorgetto Giugiaro in persona: un’emozione ed un’esperienza impagabile.
“Giornate come queste sono un momento di partecipazione e condivisione del nostro straordinario patrimonio artistico e naturalistico che tutto il mondo ci invidia – afferma Roberto Audisio, capo Delegazione FAI di Cuneo – in sintonia con la nostra idea che cultura e ambiente debbano entrare a pieno titolo nel concetto di cittadinanza. Una manifestazione possibile grazie a decine di volontari, che rappresentano un pezzo di società civile meraviglioso, grazie alla quale la Fondazione può raccogliere fondi per continuare la propria missione di tutela e salvaguardia di luoghi speciali da salvare nel nostro Paese”.
Un bilancio più che positivo, quindi, che con quasi 900 presenze nei tre siti e una cinquantina di iscrizioni al FAI consente alla Delegazione FAI di Cuneo di essere più che soddisfatta.
Una grande organizzazione e un impegno notevole per cui si ringrazia il Comune di Garessio, l’assessora alla Cultura Paola Carrara e quella alle manifestazioni Paola Gula, la preziosa collaborazione dei volontari del Castello di Casotto, dei proprietari dei boschi, di Claudia Ferrari e de La Maison de la Danse oltre a quella di tutti i volontari FAI, la disponibilità di Giorgetto Giugiaro e il sostegno della Fondazione CRC.
c.s.
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