Hybrid Festival, a Mondovì la kermesse di Cirko Vertigo
Danza, workshop, game jam, fotografia: l’arte e la cultura invadono la città dal 20 al 22 luglio. Il festival interattivo live e in streaming per una smart cityUn grande, gioioso e variegato ecosistema artistico-culturale. Un festival non solo da guardare, ma da vivere, da sviluppare assieme, artisti e pubblico, un’occasione di confronto creativo sui temi caldi del futuro. L’Hybrid Festival, promosso e organizzato da Fondazione Cirko Vertigo, partner del progetto europeo Dialog City insieme a City of Aschaffenburg, Stadtarchiv Graz, Culturepolis e Quatorze, nell’ambito del programma dell’Unione Europea Creative Europe, invaderà la città e le strade di Mondovì, in provincia di Cuneo, dal 20 al 22 luglio, sotto la direzione artistica di Raffaele Irace e nel contesto di Piazza di Circo, kermesse organizzata dall'Associazione L'Albero del Macramè.
“Per Hybrid Festival ho voluto creare un ecosistema artistico che integrasse memoria, scoperta e creatività. Realizzare un evento che interagisse a più livelli con la cittadinanza e la rendesse più partecipe alla creazione di una mappa comune sempre più interattiva, smart e dialogante”, spiega il direttore artistico della kermesse, Raffaele Irace.
La cordata di cui Fondazione Cirko Vertigo è capofila nella sezione italiana di progetto Dialog City, insieme ai partner italiani Comune di Mondovì, CFP CEMON e CIAC, coordinata da Federico Fazari, ha lavorato in costante sinergia con i partner internazionali. Dialog City si propone di partire da un nuovo modo di pensare per rendere comprensibile e applicabile la trasformazione digitale. L’obiettivo è quindi quello di combinare gli spazi dedicati all’aggregazione sociale alla digitalizzazione urbana, nel rispetto dell’ambiente e delle politiche ecosostenibili.
“La nostra città conferma la propria vocazione artistica e culturale - il commento del sindaco di Mondovì, Luca Robaldo, e dell’assessore alle Manifestazioni, Alessandro Terreno -, integrando la nuova proposta dell’Hybrid Festival all’interno del già rodato programma di Piazza di Circo. Siamo orgogliosi e onorati di poter ospitare un evento di tale portata che per tre giorni impreziosirà il nostro centro storico con il suo respiro internazionale, partecipativo e intergenerazionale, arricchito ovviamente da un approccio innovativo capace di amalgamare la realtà con gli strumenti digitali. Un’opportunità di crescita condivisa che speriamo possa incontrare il favore di turisti, curiosi e abitanti, per la quale rinnoviamo la nostra riconoscenza alla Fondazione Cirko Vertigo e a tutti i partner progettuali”.
“Hybrid festival e una grande opportunità per il nostro centro di formazione di poter sviluppare un progetto europeo in un territorio vocato all'arte e alla cultura - afferma Marco Lombardi, direttore del centro di formazione professionale CFP Cemon -. Unire gli artisti, da sempre pensatori e visionari, con la digitalizzazione che oggi sta condizionando il nostro presente, darà risultati importanti per la creazione di percorsi di formazione specialistica rivolta agli artisti. Siamo molto curiosi di quello che sarà il risultato di una progettualità come questa, che vede molti Paesi europei interessati, creando una contaminazione digitalmente artistica davvero unica”.
Il Festival si articolerà tra workshop e un nuovo format di spettacolo, ideato dal coreografo Raffaele Irace, chiamato 24 Ore x 24 Minuti, in cui due danzatori, Marco Volta e Rosalie Wanka, si troveranno a condividere uno spazio scenico - in questo caso differenti location della città di Mondovì - per 24 ore, al termine delle quali dovranno presentare una performance della durata di almeno 24 minuti. Le iniziative saranno trasmesse in diretta streaming, tramite l’app blucinQue Nice e il sito di Fondazione Cirko Vertigo.
Durante i tre giorni di festival, oltre alla performance di 24 ore di danza, che coinvolgerà anche gli abitanti della città cuneese, è in programma il Game Jam, laboratorio partecipativo cui prenderà parte la cittadinanza, che sarà realizzato in parallelo e trasmesso in collegamento con la città di Aschaffenburg in Germania, partner capofila del progetto Dialog City.
Tre i workshop di danza e studio della performance in programma, definiti dal loro ideatore Raffaele Irace “esperienze”, della durata di circa due ore ciascuno. La prima esperienza sarà centrata sul concetto di scoperta, la seconda su quello di creazione, la terza e ultima sul concetto di composizione. I workshop saranno condotti dai danzatori e coreografi professionisti Daniela Paci, Cecilia Castellari e Davide Degano.
Durante il festival, infine, si assisterà alla restituzione pubblica della residenza artistica di Anne Fehres e Luke Conroy, duo multidisciplinare selezionato dal Dialog City Art for public residence programme. Anne e Luke per quattro settimane hanno osservato la comunità locale di Mondovì e sono entrati in contatto e dialogo con essa attraverso due workshop rivolti a tutti. Il risultato della residenza artistica sarà una composizione fotografica su larga scala che verrà esposta al pubblico durante il Festival.
IL PROGETTO DIALOG CITY
“Dialog City is a smart city”. È questa l’idea da cui è nato il progetto europeo Dialog City. Qual è il concetto del nostro futuro comune e come svilupparlo attraverso la tecnologia senza focalizzarsi su quest’ultima in sé e per sé? L'arte è un buon mezzo per raggiungere questo scopo? Dialog City intende incrementare l'accessibilità alla cultura attraverso un approccio dialogico, sviluppando nuove pratiche su come collegare l'innovazione digitale alla partecipazione fisica dei cittadini. In questo modo Dialog City crea un ambiente digitale urbano socialmente inclusivo, ecologico ed economicamente sostenibile. Dialog City è composto da sette partner di progetto che hanno sede in città di piccole e medie dimensioni in cinque Paesi europei: comprende archivi e musei cittadini, attivisti urbani e architetti sociali, organizzazioni culturali e un istituto di arte circense contemporanea, Fondazione Cirko Vertigo per l’appunto, nonché strutture di formazione professionale.
Negli ultimi anni, il termine Smart City è entrato profondamente nel nostro linguaggio e nei nostri schemi di pensiero. Indica una città digitalizzata che utilizza la tecnologia per raccogliere dati, controllare processi e offrire servizi. Si va dall'amministrazione elettronica ai trasporti pubblici a guida autonoma, fino alle soluzioni intelligenti per la gestione degli edifici. Quasi tutti i settori ad alta intensità di dati possono essere registrati, analizzati e ottimizzati di conseguenza. Ma la trasformazione digitale è più una mentalità che un'innovazione puramente tecnica.
Attraverso lo sviluppo di una piattaforma di archivio cittadino - contributo della città di Graz (Austria) - la creazione di un kit di strumenti per il design thinking for future literacy - ovvero la costruzione di competenze formative sul concetto di costruzione del futuro - e l’attuazione di workshop tenuti da artisti professionisti, l’iniziativa intende fornire ai cittadini di tutte le comunità coinvolte una sorta di bussola di fronte alla crescente complessità del nostro mondo globalmente interconnesso.
L’obiettivo della future literacy è quello di sviluppare una metodologia prototipo e generare idee creative che trasformeranno il modo in cui i cittadini immaginano e abbracciano le città future, che sono oggi caratterizzate da rapidi cambiamenti tecnologici e crisi impreviste, ridefinendo il ruolo dei cittadini stessi nelle future città intelligenti e negli ecosistemi complessi. In questo contesto l’arte e gli artisti sono utilizzati come mediatori e potenziali formatori.
L’Hybrid Festival di Mondovì è il primo di una serie di Hybrid Festival che si terranno nel 2024 a Graz (Austria) e nel 2025 ad Aschaffenburg (Germania) e Montpellier (Francia): queste kermesse diventano piattaforme culturali fisiche e digitali per raggiungere pubblici diversi. Un programma di residenza Art For Public, infine, invita gli artisti a sviluppare idee per interventi urbani che trattino temi locali o globali di grande rilevanza per la rispettiva società urbana, basandosi su un approccio partecipativo.
IL FORMAT 24 ORE X 24 MINUTI
24 Ore x 24 Minuti è un nuovo format di spettacolo, ideato dal coreografo Raffaele Irace, in cui due danzatori, Marco Volta e Rosalie Wanka, si troveranno a condividere uno spazio scenico - in questo caso differenti location della città di Mondovì - per 24 ore, al termine delle quali dovranno presentare una performance della durata di almeno 24 minuti. Il pubblico presente assiste alle prove e può interagire con gli artisti e dare input per la creazione dello spettacolo, consegnando suggerimenti sotto forma di testo scritto su fogli. Una videocamera trasmette in streaming online le 24 ore di prova e una chat room collega il pubblico del web con i danzatori, consentendo l’interazione anche tramite chat. Una vera e propria maratona creativa che sarà seguibile sia dal vivo, senza necessità di prenotazione, sia in diretta streaming tramite l’app blucinQue Nice, scaricabile gratuitamente, e il sito di Fondazione Cirko Vertigo. Le 24 ore di streaming inizieranno il 21 luglio alle ore 21:00 da Piazza Maggiore. Lo spettacolo finale è previsto il 22 luglio alle ore 22:00 presso la Piazza Maggiore di Mondovì.
Nel dettaglio: dalle 21:00 alle 23:30 del 21 luglio i due danzatori inizieranno la loro creazione in Piazza Maggiore. Da mezzanotte fino alle 14:00 del 22 luglio sarà il museo della Ceramica a ospitarli. A seguire, dalle 14.30 alle 17:00 del 22 luglio si sposteranno al Belvedere, per terminare, dalle 17:30 alle 22:00, di nuovo in Piazza Maggiore, sede dello spettacolo conclusivo.
A completare il quadro, un’open call rivolta ad artisti esterni e pubblico generico, chiamati a dare il proprio contributo a questa maratona artistica. Durante i tre giorni di festival e la trasmissione delle 24 ore di diretta, saranno proiettati, infatti, i contributi video-fotografici del pubblico sul tema: Come immagini il tuo futuro? Saranno selezionati i migliori materiali artistici (arti performative, visive, teatro, musica) che trattino il tema con un approccio originale e creativo. Gli artisti che si candideranno potranno partire dalle domande: “Qual è il concetto del nostro futuro comune e come svilupparlo attraverso la tecnologia? L'arte è un buon mezzo per questo scopo?”. È possibile inviare i propri contributi video-fotografici entro il 18 luglio scrivendo a [email protected] indicando nome e cognome, recapito telefonico, e-mail.
I WORKSHOP/LE ESPERIENZE
Tre i workshop di danza e studio della performance in programma, definiti dal loro ideatore Raffaele Irace “esperienze”, della durata di circa due ore ciascuno. La prima esperienza sarà centrata sul concetto di scoperta, la seconda su quello di creazione, la terza e ultima sul concetto di composizione. I workshop, aperti a danzatori professionisti e amatoriali, performer, acrobati, attori, ma anche a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco muovendo il proprio corpo, saranno condotti dai danzatori e coreografi professionisti Daniela Paci, Cecilia Castellari e Davide Degano. Al termine dell’ultima esperienza, è previsto un incontro con i protagonisti di 24 Ore x 24 Minuti che coinvolgeranno i partecipanti al workshop nella loro creazione. Si consiglia la partecipazione a tutti e tre i workshop.
La prima esperienza, quella della scoperta, sarà organizzata in Piazza Maggiore il 21 luglio dalle 17:30 alle 19:30, la seconda esperienza, dedicata alla creazione, il 22 luglio dalle 10:30 alle 12:30 presso il Belvedere e infine la terza esperienza, il cui focus sarà sulla composizione, tornerà in Piazza Maggiore il 22 luglio dalle 15:30 alle 18:30.
IMAGINE OUR FUTURE GAME JAM
Si tratta di un laboratorio partecipativo cui prenderanno parte cittadini, studenti e attivisti, che sarà realizzato in parallelo e trasmesso in collegamento con la città di Aschaffenburg in Germania, partner capofila del progetto Dialog City. Obiettivo: sviluppare insieme idee di gioco e quindi progettare prototipi concreti che affrontino i temi caldi che riguardano il nostro futuro quali il cambiamento climatico, l'attuale crisi economica e le interdipendenze globali. Tematiche che possono essere sviscerate nella game jam per generare idee innovative e rendere visibili questioni complesse in modo giocoso. Ma come funziona nel concreto la Imagine Our Future Game Jam?
Diversi team in loco, ad Aschaffenburg e Mondoví, svilupperanno idee di gioco su un tema specifico entro un determinato periodo di tempo. Saranno supportati dai supervisori Stefan Horn e Axel Watzke e game designer professionisti per convertire queste idee in prototipi giocabili con l'aiuto di metodi di sviluppo agili. I playtest elaborati dai vari gruppi si svolgeranno sotto forma di presentazioni online tra le due città coinvolte. Con il titolo Labourgames, i due maestri di gioco Stefan Horn e Axel Watzke hanno già progettato e gestito Game Jam in collaborazione con altri partner europei a Roma, Amburgo, Atene e Amsterdam. Sono state sviluppate finora più di 80 idee di gioco. Possono partecipare singoli o gruppi che si conoscano già fra loro. Saranno selezionati tre gruppi da un minimo di 6 a un massimo di 15 persone. La Game Jam è in programma presso il Palazzo di Città di Mondovì il 20 luglio dalle ore 15:00 alle 19:00, il 21 luglio dalle ore 10:00 alle 17:00 e il 22 luglio dalle ore 10:00 alle 13:00.
LA RESIDENZA ARTISTICA
Durante il festival, nella giornata del 20 luglio alle ore 20:00 nei pressi della Torre del Belvedere, si assisterà alla restituzione pubblica della residenza artistica di Anne Fehres e Luke Conroy, duo multidisciplinare selezionato dal Dialog City Art for public residence program. Anne e Luke a partire dal 20 giugno, per un mese, hanno osservato la comunità locale di Mondovì e sono entrati in contatto e dialogo con essa. Il risultato della residenza artistica sarà una composizione fotografica su larga scala che verrà esposta al pubblico durante il Festival. Tutti possono contribuire con i loro scatti al progetto News from home: queste fotografie, spiegano gli artisti, hanno come soggetti i protagonisti della vita quotidiana - i propri vicini, un pasto, un oggetto, un edificio - con l'obiettivo di catturare il passato, il presente e le speranze condivise di Mondoví per il futuro. I due artisti hanno organizzato due workshop intitolati Mondoví: Past, Present, and Future: il primo, che era rivolto a bambini e teenager, si è tenuto il 3 luglio; il secondo, per fotografi professionisti e amatori, il 4 luglio.
Per partecipare a workshop, Game Jam e per inviare i propri contributi artistici rispondendo all’open call, è possibile mandare la propria adesione o i propri materiali video-fotografici entro e non oltre il 18 luglio scrivendo a [email protected] indicando nome e cognome, recapito telefonico, e-mail. Per i workshop di danza, si possono indicare eventuali esperienze pregresse in ambito artistico.
L’Hybrid Festival si sviluppa in sinergia con il Festival Piazza di Circo, condividendone spazi urbani e periodo di programmazione. Un festival nel festival, per incrementare il dialogo tra enti e arti differenti, fare rete, ottimizzare le risorse e le maestranze al lavoro, dare al pubblico un’offerta culturale profondamente smart. La kermesse è giunta quest’anno alla sua sesta edizione con una programmazione che si sviluppa su 14 giornate con più di venti spettacoli presentati da compagnie internazionali. Non mancherà il consueto concorso Piazza Aperta dedicato alle nuove generazioni. Anche quest’anno, oltre all’allestimento scenico in piazza Maggiore, è stato montato lo chapiteau di compagnia Teatro nelle Foglie nel rione di Breo, in modo da coinvolgere l’intero centro storico. “Il festival cittadino Piazza di Circo continua ad arricchire il suo format poliedrico e diffuso in sinergia con gli eventi ospitati e promossi dalla Città - sostiene Marco Donda, direttore di Piazza di Circo -. Quest’anno Piazza di Circo, inserito nella programmazione della cinquantacinquesima edizione della Mostra dell’artigianato artistico e delle notti bianche dei Doi Pass, accoglierà l’Hybrid Festival con la sua innovativa proposta di creazione e spettacolo dal vivo, per una nuova forma di dialogo con la cittadinanza. Un festival nel festival”.
Raffaele Irace, direttore artistico del festival, è anche direttore della programmazione danza presso il Gallus Theater di Francoforte nonché fondatore del festival di danza “Solocoreografico” e del format “Impro_Ring”. Particolarmente interessato alla ricerca della danza nei suoi vari aspetti e forme espressive, sviluppa format artistici ideali come piattaforma espressiva per gli artisti e per agevolare il networking tra i professionisti della danza. Studia all’Accademia di Danza del Teatro Nuovo Torino, in Italia, e all’École-Atelier Rudra di Maurice Béjart - Losanna, in Svizzera. Nel 2005 consegue la Laurea in DAMS presso l’Università degli Studi di Torino. Irace è stato danzatore solista per la Compagnia di Danza Teatro Nuovo di Torino, il Tanztheater Regenbogen di Koblenz, il Teatro di Stato di Kassel, il Teatro di Stato di Braunschweig e il Teatro di Stato Gärtnerplatz a Monaco di Baviera, in Germania. Durante la sua carriera internazionale in Europa tra Italia, Germania, Belgio e Francia, danza le opere di grandi maestri della coreografia come Robert North, Mats Ek, Renato Zanella, Austin Hartel, Carolyn Carlson, Jacopo Godani, Maurice Béjart, William Forsythe e molti altri. Irace ha creato coreografie per la danza, l’opera e il teatro ed è attivo come maestro di ballo in diverse compagnie nel mondo.
c.s.
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