Il treno storico di Natale fa innamorare: pienone per il “centoporte” sulla Ceva-Ormea
La locomotiva a vapore ha attraversato la Valle Tanaro e, tra natura, neve e luci, ha regalato l’emozione del Natale di un tempoIl treno storico di Natale è tornato, l’8 dicembre, ad animare una valle Tanaro in stato di grazia, arricchita e contornata dalla bellezza dei paesaggi innevati.
Dopo la partenza da Torino Porta Nuova e le tappe nelle varie stazioni intermedie che si trovano lungo la tratta Torino-Ventimiglia, la carrozza “centoporte”, una volta giunta a Ormea, è stata agganciata a una locomotiva a vapore e ha così risalito i binari ormai dismessi della storica ferrovia Ceva-Ormea, che proprio quest’anno festeggia i suoi 130 anni.
La prima tappa è stata a Nucetto, dove i visitatori, accolti da simpatici figuranti travestiti da elfo e da Babbo Natale, hanno potuto visitare il Museo dell’Alta Valle Tanaro, il Museo Ferroviario e il Consorzio del Cece di Nucetto, prodotto tipico locale e vera prelibatezza gastronomica.
La seconda tappa è stata poi Bagnasco, suggestivo borgo sito a metà vallata e caratterizzato da una struttura urbanistica e architettonica tipicamente ligure. Infine, dritti verso la meta. Affacciati su una montagna da cartolina, tra un idillio bianco perlato e gli sbuffi del vapore, il treno storico è arrivato a destinazione, fermandosi alla stazione capolinea, nel Comune di Ormea.
Qui, accolti da attrici e attori in costumi d'epoca, i tanti turisti hanno potuto non solo visitare i mercatini di Natale, ricchi di doni e di leccornìe, ma hanno avuto altresì l’opportunità di approfondire la storia di questa linea ferroviaria con due appuntamenti di elevato tenore culturale: una visita alla mostra “I 130 anni della linea Ceva-Ormea 1893-2023”, allestita proprio alla stazione, e nel pomeriggio, presso il cinema di Ormea, alla presentazione del libro di Aldo Riccardi “Binari tra le valli dell’Ellero e del Tanaro”, introdotto dal direttore della Fondazione FS Italiane, l’ingegner Luigi Francesco Cantamessa Armati.
Affacciati al finestrino per ammirare la natura incontaminata la cui magia è stata suggellata dalla “dama bianca”, con i fischi e gli sbuffi della locomotiva che si rincorrevano nell’aria, e poi immersi nell’atmosfera dei piccoli borghi montani e delle luci delle festività, è stato possibile per tutti regalarsi un sogno: per questo Natale, tornare bambini.
c.s.
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