La provincia di Cuneo ha 280mila ettari di boschi: “Ma solo il 30% del patrimonio viene valorizzato”
Al convegno sulle filiere del legno di Frabosa Sottana, il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia ha illustrato il progetto Cluster Legno Piemonte“In Italia la superficie forestale è pari a 12milioni di ettari, di questi il 10% è in Piemonte e la provincia di Cuneo conta ben 280mila ettari di boschi. Sono numeri importanti, ma appena il 30% del patrimonio locale e nazionale viene valorizzato, contro una media europea che arriva al 60%. Se si riuscisse ad aumentare il prelievo, attraverso piani di gestione forestale, si potrebbero generare 600 milioni di euro all’anno da investire per interventi sul territorio, senza ritrovarsi a discutere di manutenzione solo in situazioni di emergenza. Abbiamo dunque la possibilità di fare squadra per generare valore aggiunto. Dal bosco possiamo ricavare molto anche in termini energetici: secondo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) entro il 2030 attraverso le biomasse legnose possiamo ridurre di 6,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio il fabbisogno energetico. Ma potremmo addirittura arrivare a contribuire per 16,5 milioni di tonnellate, riducendo l’approvvigionamento dall’estero”. Con questo messaggio Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, ha aperto il convegno “Filiere Legno. Opportunità e sviluppo per il territorio cuneese” che si è svolto venerdì 5 aprile presso il Palasagra di Frabosa Sottana, davanti ad una platea numerosa e interessata.
Il numero uno dell’associazione agricola, ha poi illustrato ai presenti il progetto “Cluster Legno Piemonte”, che partito nel 2020 grazie al sostegno della Regione Piemonte ha messo in rete numerosi attori della filiera e svolto numerose attività di formazione e promozione, avendo come obiettivo proprio l’innovazione organizzativa della filiera del legno, valorizzando il prodotto locale, creando collaborazioni e sinergie tra aziende e istituzioni e favorendo le conoscenze professionali e l’attuazione di buone pratiche dell’economia circolare.
La mattinata di lavori, organizzata da Confagricoltura Cuneo con il patrocinio del Comune di Frabosa Sottana, in collaborazione con Cluster Legno Piemonte e nell’ambito del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, è poi entrata nel vivo con l’intervento di Pietro Oieni, direttore Ufficio DIFOR III Sviluppo Filiere Forestali e rappresentante della Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del Masaf, che ha presentato l’evoluzione normativa nazionale che ha portato alla nascita del Testo Unico; una scommessa vinta grazie anche a decreti attuativi che hanno dato gambe e risorse per la crescita delle filiere.
A Enrico Gallo, responsabile Assessorato Ambiente Territorio ed Energia della Regione Piemonte, è toccato presentare gli interventi regionali per lo sviluppo delle filiere forestali, affiancati anche dalle opportunità del piano strategico della Pac, rimarcando come la formazione e la certificazione siano strumenti centrali per ottenere risorse utili alla crescita di una filiera moderna e sostenibile. Sempre la Regione ha poi illustrato lo specifico bando di supporto a filiera vivaistica (Azione SRD 15.2) che mette a disposizione 2milioni di euro fino al 20 giugno con percentuali di aiuto del 65% per strutture, serre, macchinari e attrezzature per operatori del settore.
A seguire Luca Stella, comandante del Gruppo Carabinieri Forestali Provincia di Cuneo, ha puntualizzato obiettivi e misure del regolamento europeo legno EUTR 995/2010 che, nato per contrastare l’immissione in UE di legname illegale, richiede numerosi sforzi e adempimenti agli operatori della filiera, su tutte la due diligence, per non incorrere in sanzioni. Nel prossimo futuro, poi, è già prevista l’entrata in vigore dell’EUDR, un nuovo regolamento, che interesserà molte più materie prime, non solo più il legname.
Prima di passare alla tavola rotonda, Roberto Faletti, di CONAIBO (Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive), ha spiegato il valore aggiunto dell’associazionismo nel settore forestale sottolineando come nonostante le imprese associate siano molto diverse per struttura giuridica e livello gestionale, le criticità siano le stesse per tutti e vadano risolte tutti uniti. Maurizio Varraud, dirigente di Ledoga Silvateam, ha illustrato invece l’accordo di foresta, uno dei primi in Italia, siglato lo scorso dicembre dall’azienda di San Michele Mondovì con Confagricoltura Piemonte, Confagricoltura Liguria e Uncem Piemonte, che permette di gestire con una visione strategica e con azioni concertate, il patrimonio boschivo piemontese e ligure, garantendo continuità alla filiera nel rispetto del territorio e dell’ambiente.
Il convegno si è chiuso con la tavola rotonda moderata da Silvia Piconcelli, responsabile settore forestale Confagricoltura che ha visto Enrico Allasia (presidente Nazionale FNP risorse boschive Confagricoltura), Luca Demichelis (presidente Confagricoltura Liguria), Roberto Colombero (presidente regionale UNCEM), Marco Bonavia (Libero professionista), Roberto Faletti (presidente ASOFOR) e Valentina Sciandra (segretaria di zona di Confagricoltura Mondovì) colloquiare su numerosi temi quali: i crediti di carbonio, le opportunità degli accordi di foresta, l’importanza della valorizzazione della filiera forestale per lo sviluppo delle comunità dei territori interni, la pianificazione forestale e il ruolo centrale delle imprese professionali del settore.
c.s.
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