Marinaio cuneese morì in Sudan nel 1940: ora i suoi resti rientreranno a Castiglione Falletto
Il sommergibilista Carlo Acefalo fu l'unica vittima dell'affondamento del sommergibile Macallè. Riposerà accanto alla madre, che lo attese invano alla fine della guerraOriginario di Castiglione Falletto, nato a Monastero Vasco nel 1916, Carlo Acefalo morì in Sudan, dov'era operativo come sommergibilista, nel 1940. Oggi, a distanza di 78 anni, i suoi resti faranno ritorno in Italia, in quella provincia di Cuneo che gli diede i natali ormai 102 anni orsono: a darne notizia è l'Ansa.
Morto presso l'isolotto sudanese di Musa Kebir, unica vittima dell'affondamento del sommergibile Macallé, Acefalo era rimasto seppellito in Sudan fino al ritrovamento dei suoi resti nel corso di una spedizione nel paese africano del regista italo-argentino Ricardo Preve, in Africa nel 2014 per ricostruire le vicende dello stessi Macallè e per le riprese del film documentario “Tornando a casa”. Da allora il regista decise di impegnarsi per permettere alle spoglie del marinaio cuneese di fare ritorno in patria.
"Il 18 aprile 2018 il capo silurista italiano Carlo Acefalo (1916-1940) ha cominciato il suo ritorno verso casa", aveva reso noto la Farnesina in primavera. Ora i suoi resti si trovano a Roma e stanno per raggiungere il Piemonte, dove saranno seppelliti nel cimitero di Castiglione Falletto. La salma, arrivata pochi giorni fa, sarà consegnata alla famiglia in una cerimonia che si terrà nei prossimi mesi. Accoglierà poi il militare la tomba di sua madre, che lo attese per molti anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Andrea Dalmasso
CASTIGLIONE FALLETTO rientro - Seconda Guerra Mondiale - Sudan - castiglione falletto - carlo acefalo - macallè - musa kebir - resti