Prezzo al ribasso: per il turismo delle Terre autentiche del Cebano è una politica "vecchia e sbagliata"
Bezzone, presidente dell’Unione montana: “Il mantra per il futuro deve essere 'Noi valiamo': dobbiamo crederci per primi e vinceremo la sfida per una cultura dell’accoglienza ecosostenibile”Il silenzio è la carta vincente delle Terre del Cebano, insieme ad un paesaggio naturale autentico che accoglie, rilassa e offre esperienze attraverso persone e territorio. Ed il silenzio e la tranquillità sono ciò che il turismo cerca in questo momento e lo farà ancora a lungo. Basti pensare ai molti stranieri - olandesi, inglesi, francesi, americani - che in questi ultimi anni hanno scoperto il Cebano come turisti e se ne sono innamorati a tal punto da comprare casa, prima come rifugio per i momenti di vacanza e poi come abitazione per una scelta di vita. E se molti hanno trasformato il loro vivere qui in un’opportunità legata al turismo, vuol dire che il Cebano ha molte potenzialità, basta saperle riconoscere e valorizzare. Su queste considerazioni l’Unione montana delle Valli Mongia e Cevetta, Langa Cebana e Alta Valle Bormida, affiancata da una squadra di professionisti, ha stilato un piano che, come ha spiegato il presidente dell’ente montano, il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone: “Imprimerà una svolta positiva sul nostro territorio, non solo a breve ma anche a lungo termine. Un lavoro iniziato oltre un anno fa e che lasciamo in eredità al futuro economico e sociale dei nostri Comuni, valorizzando, tutelando, esaltando i nostri tanti punti di forza. Il tutto senza mai allontanarci dalla nostra autenticità che è la prima carta vincente”. La strategia studiata insieme a chi vive, lavora e amministra i Comuni che rientrano nell’ente montano di Ceva, è quella di passare da un ecosistema naturale, ad un ecosistema turistico e trasformare le Terre autentiche del Cebano in meta di vacanzieri che non capitano per caso in questa area del Piemonte, ma la cercano, la scelgono e la fanno propria. Gli step fondamentali per creare questa “cultura dell’accoglienza”, passano attraverso la definizione di un brand, un’identità condivisa forte ed unica, la progettazione di un’ampia scelta di esperienze, individuando i canali di promozione e commercializzazione. La parola chiave che è alla base del progetto è “rete”, ossia la realizzazione di un coordinamento con tutti i soggetti coinvolti che sia stabile e duraturo nel tempo, informato e pronto a recepire richieste, esigenze e cambiamenti.
“Il punto più importante di questa strategia turistica delle Terre del Cebano - sottolinea Vincenzo Bezzone - è crederci fino in fondo noi per primi. Essere consapevoli del nostro valore, delle nostre bellezze e delle nostre potenzialità è fondamentale: vietato sminuirsi. E poi accantonare la politica del prezzo al ribasso: non è possibile che lo stesso prodotto con la medesima qualità, da noi sia venduto ad un prezzo inferiore rispetto a quanto viene commercializzato a pochi chilometri di distanza. Noi valiamo, puntiamo su questo e vinceremo la sfida”.
c.s.
CEVA Ceva