'Accoglienza diffusa': in quattro Comuni del Saluzzese soluzioni abitative per i braccianti stagionali
Il progetto, gestito dal Consorzio Monviso Solidale, coinvolge Saluzzo, Lagnasco, Costigliole e Verzuolo e mette a disposizione per il 2019 132 posti lettoAnche quest’anno sono state aperte le strutture del progetto “Accoglienza Diffusa” nella zona del Saluzzese. Il progetto, che coinvolge i Comuni di Saluzzo, Verzuolo, Costigliole e Lagnasco, prevede la messa a disposizione di strutture per offrire una soluzione abitativa temporanea ai braccianti stagionali che, non avendo trovato altre soluzioni, hanno un contratto di lavoro con un’azienda agricola con sede in uno dei quattro Comuni coinvolti. La gestione delle strutture quest’anno è in capo al Consorzio Monviso Solidale insieme ai Comuni stessi: i posti totali previsti per la stagione agricola 2019 sono 132. Un approfondimento sull'iniziativa è stato pubblicato sul sito internet di “Saluzzo Migrante”, progetto promosso dalla Caritas della città del Marchesato.
La parte più consistente del progetto, in termini numerici, è l’ex-Casa del Custode del Cimitero a Saluzzo, con 23 posti dislocati su tre piani dell’abitazione, insieme ad altri 17 nella zona adiacente. Nel 2019 è stato realizzato un ampliamento della struttura, con bagni e docce che il Comune ha finanziato con i fondi della legge regionale Allemano del 2016. La cucina è esterna. A Costigliole invece il Comune ha messo a disposizione 8 posti in un alloggio in centro, vicino al Municipio. I fondi per i lavori di ristrutturazione sono sempre quelli previsti dalla legge regionale Allemano (promossa dall’ex sindaco di Saluzzo) che prevede un contributo di 25 mila euro annui per i Comuni che attivano strutture per l’accoglienza abitativa degli stagionali, con l’obbligo che non siano utilizzate per più di 6 mesi all’anno. Altri 11-12 posti sono disponibili nell’ex casello ferroviario, “storica” struttura di accoglienza per i braccianti. A Lagnasco le strutture sono costituite da container forniti, ormai da 3 anni, dalla Cooperativa Lagnasco Group attraverso un contratto di comodato d’uso gratuito con la Caritas di Saluzzo. Sono sistemati vicino alla sede della Lagnasco Group e al cimitero (in modo da rendere accessibili i collegamenti con le utenze come fognature, elettricità, acqua). Qui in totale sono disponibili dai 36 ai 42 posti. I container non hanno riscaldamento e refrigeramento, hanno wc, docce e acqua potabile, oltre ad alcuni punti cottura realizzati sotto una struttura in ferro. Anche a Verzuolo presenti alcuni container, sistemati vicino alla palestra comunale. I posti sono 30, uno dei container è utilizzato con spazio-cucina, all’esterno vi è un gazebo utilizzato come refettorio. Sono presenti bagni e docce.
Per quanto riguarda quello che è il ruolo della Caritas saluzzese, operatori e volontari si occupano (in accordo con il Consorzio Monviso Solidale) dei passaggi settimanali in ognuno dei quattro siti, incontrando i migranti, instaurando con loro un rapporto diretto, verificando i beni di prima necessità di cui hanno bisogno. Inoltre si occupano degli interventi in casi di malattia, ad esempio predisponendo il passaggio del bracciante dall’Accoglienza Diffusa a Casa Madre Teresa o invitandolo a presentarsi all’Ambulatorio Medico in Caritas.
Anche i Presidi mobili, realizzati settimanalmente, sono svolti per i lavoratori alloggiati nelle Accoglienze Diffuse: momenti di incontro, spesso la sera, per confrontarsi sulla giornata di lavoro, per offrire un piccolo quaderno per segnare le ore lavorate, per parlare del rinnovo dei contratti o dei documenti. La Caritas, inoltre, partecipa alle riunioni con il Consorzio Monviso Solidale, confrontandosi con gli operatori che monitorano le strutture dell’Accoglienza Diffusa ed occupandosi della sistemazione logistica (ad esempio delle pulizie). Infine la Caritas fornisce ad ogni persona che entra in una delle strutture dell’Accoglienza Diffusa un kit di ingresso costituito da copri-materasso, coperta, cuscino, federa, lenzuolo, sapone, asciugamano, dentifricio e spazzolino.
Ad usufruire di queste strutture sono i lavoratori che fanno domanda presso il PAS o presso lo sportello Infopoint della Caritas, mostrando un contratto di lavoro di medio o lungo periodo (cioè superiore al mese) stipulato da un’azienda che ha sede in uno dei quattro Comuni coinvolti e che non ha trovato accoglienza in altro modo, ad esempio in azienda. Questo sistema è dunque limitato perchè vincolato al Comune in cui si trova l’azienda che offre lavoro: gli altri Comuni dell’area saluzzese, circa 20, non hanno aderito al progetto.
La domanda del braccianti per un posto letto nell’Accoglienza Diffusa viene recepita dal Consorzio Monviso Solidale che seleziona i migranti. Ogni anno le domande superano di gran lunga i posti disponibili (solo a Costigliole restano esclusi pochi lavoratori perché la maggior parte trova ospitalità “in cascina” cioè presso le aziende per cui lavora). Il lavoratore che trova posto in una delle strutture dell’Accoglienza Diffusa contribuisce alle spese con 0,70 euro al giorno e il Comune dove dimora invita, tramite contributo volontario, il suo datore di lavoro a un versamento di 2,5 euro al giorno.
Redazione
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