Agricoltura sostenibile: l’esempio di “Cresco” a Rossana
Prosegue con successo l’attività di una delle prime Comunità a Supporto dell’Agricoltura (CSA) nel CuneeseSabato 25 febbraio si è svolta a Rossana, nella splendida cornice di Palazzo Garro, l’assemblea di inizio anno di “Cresco”, una delle prime C.S.A. (Comunità di Supporto all’Agricoltura) attive in Piemonte. Erano presenti più di 80 persone, oltre i due terzi delle quote. Un bel successo, che premia l’impegno dei suoi giovani fondatori e animatori, Lorenzo Barra e Pietro Cigna. Lorenzo, 34 anni, programmatore, nel 2012 in un anno e mezzo ha fatto il giro del mondo, poi è tornato, ha fatto il cuoco e infine ha scelto di fare l’agricoltore. Pietro, 28 anni, originario di Cavallermaggiore, prima volontario in Perù e Kenya, poi una laurea in scienze sociali alla Norwegian University of Life Sciences e anche per lui l’approdo a Rossana, nel 2020.
Ma che cos’è una CSA? “Un modo creativo e funzionale per creare una comunità – spiegano - partecipando tutti insieme alla produzione di cibo sano ottenuto rispettando l'ambiente. È un gesto d'amore per sé stessi e per la Terra. È consapevolezza di ciò che si mangia senza sfruttamento nei confronti di chi coltiva. È condivisione di saperi e di valori”. La Comunità si ispira ai principi dell’agroecologia, un pensiero pratico per eccellenza. L'unione di tutte le variabili della vita naturale e le sue interazioni funzionali. Fare agroecologia oggi, precisano Pietro e Lorenzo, vuol dire cambiare il rapporto moderno tra natura, uomo e agricoltura. Vuol dire superare l'idea di dominio, e abbracciare il metodo della coesistenza, dell'equilibrio e della collaborazione. CRESCO vuole fare questo: unire la pratica agronomica del rispetto della terra e della sua fertilità, con la costruzione di comunità reali, spazi di condivisione e lavorare a 360 gradi sulle persone: “Tutti i soci della CSA sono invitati a partecipare per costruire il mondo che vogliamo, libero dalla competizione e dal dominio dell'uomo sull'uomo. Agroecologia è equilibrio tra tutti gli essere viventi, in armonia e rispetto”. Ogni anno, quando si riuniscono in assemblea, i soci vecchi e nuovi della CSA pianificano l'ammontare delle spese dell'anno, che saranno divise per il numero di associati. In base a questa divisione viene determinato il costo di ogni quota del raccolto.Una quota è concepita in base al fabbisogno settimanale di verdura di una famiglia (3 o 4 kg). Ogni socio prenota e acquista la sua quota e versa la somma forfettaria: o già prima della semina, o in varie rate lungo il periodo della produzione. Le spese di produzione sono quindi coperte ed i coltivatori iniziano a ricevere reddito appena inizia il lavoro. In cambio dei propri investimenti, i soci di Cresco ricevono una cassetta di prodotti freschi, coltivati localmente. Un modello virtuoso, che contribuisce in modo visibile alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, che si oppone al modello di un consumismo sfrenato, anche in campo alimentare, che comporta sprechi e provoca inquinamento con il trasporto dei prodotti.
Il lavoro di Lorenzo e Pietro e delle tante persone che condividono il loro percorso sostenendo la CSA, vuole sperimentare un sistema economico alternativo, solidale: “Proviamo a costruire - spiegano - un’alternativa credibile all'attuale modello di economia e società. Siamo convinti della necessità che tale modello sia in grado di interpretare, suscitare e sostenere un sogno, un'idea forte di società fatta di relazioni, di volti, di persone appassionate al bene comune. Siamo convinti che occorra coniugare il territorio in termini di “comunità” di persone e che anche le cose, l'ambiente e la natura tutta possano riacquistare una nuova dimensione legata al ”benvivere””. Per avere informazioni sulla CSA “Cresco”, si può visitare il sito www.noisiamocresco.it, scrivere a [email protected] o chiamare il 348 435 5917. La sede delal CSA è a Rossana, in Regione Braida 101/103.
d.b.
ROSSANA Rossana