Anche il "Denina Pellico Rivoira" di Saluzzo contribuisce alla causa ucraina
Alcuni docenti e gli studenti rappresentanti d'Istituto si sono attivati per aderire al progetto del SerMiG, finalizzato alla raccolta di generi alimentari ed altri prodotti per la prima assistenza dei profughiAnche il "Denina Pellico Rivoira" di Saluzzo contribuisce alla causa ucraina con l'invio di materiale e attraverso l'accoglienza. Alcuni docenti e gli studenti rappresentanti d'Istituto si sono attivati per aderire al progetto del SerMiG (Servizio Missionario Giovani - Arsenale della Pace di Torino) finalizzato alla raccolta di generi alimentari ed altri prodotti utili per la prima assistenza dei profughi in fuga dall’Ucraina ed in arrivo al centro di accoglienza di Baia Mare, in Romania. Sono stati predisposti dei punti di raccolta presso i tre plessi nei quali gli studenti, gli insegnanti ed il personale ATA hanno potuto depositare uno o più articoli fra cibo a lunga conservazione, anche per neonati, materiali sanitari, articoli per l'igiene della persona, biancheria intima nuova, coperte, passeggini. La raccolta è terminata il 18 marzo, le tre sedi hanno risposto con generosità all’appello ed è arrivato più materiale di quanto preventivato. Per questo motivo una parte è già stata portata dagli insegnanti all'associazione San Vincenzo di Savigliano per l'allestimento di alloggi in cui, a breve, si ospiteranno alcune famiglie ucraine. Il resto è stato prelevato dai volontari Caritas di Saluzzo nella mattinata di giovedì 24 marzo e portato direttamente alla sede del SerMiG di Cumiana. Totale del materiale raccolto: una cinquantina di scatoloni e sette passeggini.
Gli organizzatori desiderano ringraziare calorosamente la Caritas di Saluzzo nella persona del suo Direttore Carlo Rubiolo, per essersi così generosamente e prontamente reso disponibile a consegnare al SerMiG, con il camioncino dell'associazione, la merce raccolta.
L'Istituto Denina Pellico Rivoira ha, inoltre, accolto Anna, un ragazza ucraina di diciassette anni appena compiuti che arriva da Harkov, cittadina vicino al confine con la Russia, ormai semidistrutta. Anna è arrivata in Italia con la sua famiglia composta da genitori e altre due sorelle. In Ucraina frequentava l'undicesimo anno di scuola, il corrispettivo di un terzo anno delle superiori in Italia, e il prossimo anno avrebbe scelto di proseguire gli studi nel campo della ristorazione. Al Denina è stata inserita in una seconda ragioneria dal momento che può essere aiutata nella lingua da David, un compagno di origine ucraina in Italia da quando aveva otto anni. Anna e la sua famiglia hanno scelto di venire in Italia perchè erano già stati a Roma e a Milano e hanno pensato che l'Italia sarebbe stato un bel posto in cui vivere: “Italy is wonderful!”, esclama.
In conclusione un pensiero di Sara, cl. III A Pellico: “Ci sono cose che non so dire o, meglio, che so pronunciare ma non so come devono essere dette: mi accade anche se devo esprimere il mio parere su questa guerra. Non mi sento di giudicare se quello che sta accadendo tra la Russia e l’Ucraina sia giusto o sbagliato, siccome penso di non essere molto competente. Però a volte mi capita di soffermarmi a pensare, tra me e me, a quello che stanno vivendo le persone che si trovano in guerra mentre io sto tranquillamente svolgendo una semplice azione quotidiana. Allora mi sale una certa angoscia perchè c'è gente a cui non è
rimasto niente tranne la speranza di farcela. Al pensiero che potrei esserci io al posto loro e che è solo questione di fortuna vivere in un paese in cui non c’è la guerra anziché in un altro in cui c'è mi fa sprofondare nello sconforto più totale”.
c.s.
SALUZZO Saluzzo