Frana sul Monviso, il Parco invita a non avvicinarsi alla zona del distacco
Sono in programma indagini per valutare se questo episodio sia ricollegabile al fenomeno del surriscaldamento globaleNel giorno di Santo Stefano il Monviso è stato teatro di una imponente frana che si è verificata sulla parete Nord, a circa 3300m di quota. Sono numerosi gli alpinisti e gli sciatori che hanno assistito alla scena, fotografandola e filmandola, fortunatamente senza rimanere coinvolti nel distacco. La frana ha coinvolto e fatto crollare ampi tratti della zona nota come Torrioni di Sucai e fa parte di un ampio movimento, in atto dagli anni Novanta, che ha portato a numerosi distacchi in zona, dei quali quest’ultimo è sicuramente uno dei più estesi e significativi. Intorno alla zona interessata dalla frana si sviluppa tra l’altro una via di arrampicata verso la cima del Viso, sulla cui percorribilità occorrerà effettuare delle ricognizioni e degli accertamenti.
Proprio nella direzione delle verifiche di quanto è successo si rivolge l’attenzione del Presidente del Parco del Monviso, Gianfranco Marengo, che in una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Stampa nei giorni scorsi ha precisato che non è escluso che si preveda un'escursione in quota con sci e pelli e con un drone, che permetterebbe di acquisire un quadro della situazione da una visuale privilegiata. Le indagini per capire meglio cosa è successo, e valutare se questo episodio sia ricollegabile al più ampio fenomeno del surriscaldamento globale, come sembra, sono quindi in programma. Per il momento, arriva unanime sia dal Parco del Monviso sia dalle altre autorità locali un convinto richiamo alla prudenza di alpinisti ed escursionisti, invitati a non avvicinarsi alla zona coinvolta dalla frana.
Redazione
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