Passaggio a Saluzzo per Giuseppe Antoci, ospite ieri a Borgo San Dalmazzo
L'ex presidente del Parco dei Nebrodi, sopravvissuto nel 2016 ad un agguato mafioso, è stato accolto da Giovanni DamianoUn breve ma significativo passaggio a Saluzzo, oggi, mercoledì 18 ottobre, per Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponnetto, già presidente del Parco dei Nebrodi vittima di un agguato mafioso - per fortuna sventato - nel maggio del 2016 nella sua Sicilia. Autore in quella veste di un protocollo che porta oggi il suo nome, ha così bloccato milioni di euro di fondi europei PAC di cui i gruppi mafiosi beneficiavano in maniera illegale nella gestione di pascoli. L'agguato ad Antoci venne sventato da Daniele Manganaro, attuale vicario del Questore di Cuneo, insieme agli uomini della scorta.
Vive da anni sotto scorta. Ieri Antoci è stato a Borgo San Dalmazzo, dove ha incontrato gli studenti della città per poi in serata partecipare all’incontro in auditorium dal titolo “Voce di legalità ed esempio di lotta alla mafia”.
Ad accoglierlo a Saluzzo Giovanni Damiano, attivista sui temi della legalità e dei valori civili, suo amico personale. Antoci nel corso della sua visita alla città ha incontrato una delegazione di insegnanti e alunni dell’Istituto "Soleri Bertoni” (la 5° M del Liceo Economico), coordinati dalla vicepreside professoressa Carla Bianco e dalla professoressa Piera Comba, in vista di un prossimo incontro.
E, prima di un momento conviviale, non è mancato un passaggio presso il Monastero della Stella, dove ad accogliere Antoci c’era il segretario generale della Fondazione CRS Michele Scanavino che ha illustrato le bellezze del luogo.
“Giuseppe Antoci è un esempio da seguire: si è esposto coraggiosamente ad uno stato di cose da altri accettato supinamente. Poteva guardare altrove, ma non lo ha fatto”, ha affermato Damiano alla classe che li ha accolti: “Il Cuneese è lontano dalla Sicilia, ma le risorse delle nostre montagne come l’acqua, i boschi ed i pascoli, destano appetiti non sempre leciti, come recenti inchieste della magistratura attestano. Occorre vigilare anche qui e non avere paura di esporsi, prendendo esempio dal presidente Antoci”.
Il processo alla cosiddetta “mafia dei pascoli” denunciata da Antoci ha portato lo scorso anno alla condanna di novantuno persone, vedendo inflitti oltre 600 anni di carcere.
Redazione
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