Pipistrelli ancora in letargo, rinviata l'apertura della grotta del Rio Martino a Crissolo
Inoltre è stata riscontrata la presenza di un fungo nocivo per i chirotteri e sono necessari lavori di manutenzione al percorso di visitaRimane chiusa ancora almeno tutto il mese di aprile la Grotta del Rio Martino a Crissolo. La chiusura, che viene effettuata ogni inverno per tutelare il periodo di svernamento dei pipistrelli, viene prolungata per una serie di concause. In primo luogo, alcuni dei pipistrelli ibernanti, in particolare esemplari del genere Myotis, sono ancora in letargo all’interno della grotta e la presenza umana potrebbe arrecare un disturbo così grave da provocarne il risveglio anticipato, circostanza che potrebbe essere loro fatale. Indagini svolte in loco da parte dei tecnici incaricati hanno infatti evidenziato come "l’assenza di copertura nevosa all’esterno (a seguito di un inverno particolarmente mite) non influenza l’ibernazione dei chirotteri che, evidentemente, protraggono il letargo in dipendenza di altri fattori".
Secondariamente, nel corso delle medesime indagini è emersa la presenza nella cavità ipogea di un fungo, lo Pseudogymnoascus destructans, che è l’agente eziologico della White-nose syndrome, la sindrome del naso bianco, una malattia che colpisce esclusivamente i pipistrelli e che ha causato una notevole mortalità nelle colonie dell’America settentrionale: è necessario quindi verificare se il fungo abbia conseguenze significative sui chirotteri della Grotta di Rio Martino, che rappresenta il primo sito in cui ne è stata accertata la presenza in Italia, nonché se esso sia presente in altri siti ipogei.
Questa malattia non colpisce l’uomo né altri animali, ma la visita di cavità sotterranee dove è presente il fungo potrebbe contribuire alla sua diffusione: le spore possono infatti aderire a calzature, abbigliamento o altri oggetti che siano entrati a contatto con terreno o pareti e svilupparsi, se trasportate in altri siti sotterranei idonei. Infine, a seguito di un sopralluogo congiunto con il Comune di Crissolo è stata valutata la necessità di lavori di manutenzione per mettere in sicurezza il percorso di visita. La determina che stabilisce la chiusura della grotta per tutto il mese di aprile è datata 29 marzo 2019.
Per saperne di più
La Grotta di Rio Martino sorge a 1.530 m s.l.m. sulle pendici della Rocca Grané, accessibile dal ristorante “La Spiaggia” di Crissolo o dal ponte di Riondino. Ricca di concrezioni calcaree, questa cavità ipogea si è formata per l’azione erosiva delle acque dei torrenti subglaciali raccolte in fondo ai crepacci del grande ghiacciaio che ha formato la Valle del Po. Complessivamente è lunga 3.200 m, circondata da sale, pozzi, e gallerie collegate tra di loro di difficile passaggio. Solo il ramo inferiore (lungo 530 m), che termina con la cascata del Pissai, alta oltre 40 m, è privo di grandi difficoltà ed è in parte attrezzato con passerelle che facilitano la visita anche ai visitatori meno esperti. Nella grotta è possibile incontrare numerosi invertebrati e almeno sette diverse specie di chirotteri (pipistrelli) la utilizzano per il letargo invernale: tra le varie specie di pipistrelli, la più numerosa è il Barbastello, specie tipica degli ambienti forestali maturi, con circa 200 individui ma sono state osservate anche decine di altri esemplari tra Vespertilio smarginato, Vespertilio maggiore e Pipistrellus sp.
In merito alla White-nose syndrome, si precisa che la mortalità massiva nelle popolazioni di chirotteri dell’America settentrionale potrebbe essere dovuta ad una recente e involontaria introduzione del fungo che la causa dall’Asia o, più probabilmente, dall’Europa. In tali contesti geografici, pur potendo causare mortalità di esemplari, il fungo non produce gli effetti disastrosi riscontrati in America; ciò è verosimilmente conseguenza di un processo di coevoluzione ospite-parassita, che ha portato i chirotteri del “vecchio mondo” a sviluppare forme di tolleranza del patogeno.
c.s.
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