Inaugurata all'ospedale di Savigliano la nuova sala di elettrofisiologia
Il primo utilizzo è stato per un esame su un paziente affetto da sindrome di BrugadaÈ stata inaugurata da pochi giorni, presso la struttura di Cardiologia dell’ospedale di Savigliano, la nuova sala di elettrofisiologia e impianti pace makers/defibrillatori (ICD-CRT), che con l’Emodinamica completano la dotazione tecnologica del reparto.
È già stato eseguito uno studio elettrofisiologico su un giovane padre di famiglia affetto da Sindrome di Brugada (una malattia ereditaria dell'elettrofisiologia cardiaca, che provoca un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa e sincope) per valutare il suo rischio di sviluppare un arresto cardiaco.
“L'esame è stato tra l'altro eseguito con una particolare attenzione alle necessità del paziente - spiega il direttore della Struttura Baldassarre Doronzo - poiché grazie al programma “Ospedale Senza Dolore” tre dei nostri operatori medici e infermieri adeguatamente formati possono mettere in atto, prima dell’intervento, tecniche di rilassamento ipnotico per combattere l'ansia pre e peri –procedurale”.
La storia dell’attività di impianti pace maker a Savigliano è lunga e fruttuosa che, dal 1997 al novembre scorso, si è svolta tutta nella sala di Emodinamica. Oggi, dopo una crescita costante, ottiene una sala dedicata.
“Il percorso formativo era partito alcuni anni fa, con la collaborazione dei colleghi delle Cardiologie di Asti e soprattutto di Cuneo che eseguivano gli studi insieme ai nostri cardiologi - aggiunge Doronzo - passando attraverso la costituzione di un ambulatorio di aritmie, fra cui le Cardiopatie Aritmogene Ereditarie come la sindrome di Brugada che, se non diagnosticata e valutata con un percorso il cui esame ultimo è lo studio elettrofisiologico di induzione di aritmie maligne, può portare i cittadini a morte improvvisa, anche in giovane età. In particolare, il nostro ambulatorio clinico delle aritmie si distingue in Piemonte per il trattamento di un alto numero di pazienti affetti da Brugada”.
In media l’attività consiste nel posizionamento ogni anno di circa 210 pace makers, 40 defibrillatori e 50 loop recorder (n dispositivo metallico senza fili utilizzato per il monitoraggio elettrocardiografico a lungo termine). Nel 2021 saranno aumentate le attività di studi elettrofisiologici e le ablazioni trans catetere semplici.
“Desidero ringraziare - dice il dottor Doronzo - intanto la Direzione Generale e Sanitaria oltreché il Servizio Tecnico dell’Asl che ha reso possibile la realizzazione del progetto. Inoltre il gruppo dei cardiologi dediti a tali patologie, cioè Aldo Coppolino, Giuliana Bricco, Gisella Amoroso e Letizia Valeri e, ultimo ma non ultimo, Michele De Benedictis, responsabile dell’Emodinamica, che in tutti questi anni ha pazientemente e fortemente voluto tale percorso ospitando fino ad oggi, in Emodinamica l’esecuzione di tali tecniche cardiologiche invasive. Infine ringrazio indistintamente tutti i miei collaboratori medici e infermieri che costituiscono un gruppo sensibile sia all’aggiornamento e all’innovazione, sia, soprattutto, all’attenzione per un percorso di cura umanizzate, nei confronti del cittadino-paziente che attraversa un periodo di particolare fragilità”.
Da ricordare l’acquisizione presso la Cardiologia delle apparecchiature acquisite per creare la “Sincope Unit”, che a breve prenderà corpo a Savigliano: un progetto finanziato da sponsor di un’iniziativa di “Cuore in Mente”, che nel 2019 ha portato medici e pazienti affetti da malattie cardiovascolari a una pedalata sulla tratta Savigliano-Strasburgo.
Redazione
SAVIGLIANO Savigliano