La Cardiologia di Savigliano all’avanguardia nel curare il “cuore di pietra”
Con l’introduzione della tecnologia dell’aterectomia orbitale, il reparto ha compiuto un passo significativo nel trattamento delle stenosi coronariche calcificheNel panorama della medicina cardiovascolare, l’innovazione è la chiave per migliorare i risultati clinici e la qualità della vita dei pazienti. Recentemente, un passo significativo è stato compiuto nel laboratorio di Emodinamica della Cardiologia diretta da Michele De Benedictis presso l’ospedale di Savigliano, dove è stata introdotta la tecnologia dell’aterectomia orbitale, che completa l’offerta di trattamento per le lesioni calcifiche coronariche.
“Questo tipo di lesioni rappresentano infatti una sfida significativa per i cardiologi interventisti, poiché possono complicare gli interventi di angioplastica coronarica”, spiegano de Benedictis e Umberto Barbero che hanno eseguito gli interventi insieme ai colleghi Cinzia Moncalvo, Mattia Doronzo e Giorgio Marengo. “Tuttavia - aggiungono - con la tecnologia dell’aterectomia orbitale, che si affianca agli strumenti di aterectomia rotazionale e ai cateteri ad onde d’urto già da noi utilizzati - abbiamo ora a disposizione uno strumento in più per affrontare questa sfida in modo più efficiente ed efficace”.
La tecnologia dell’aterectomia orbitale si distingue per la sua capacità di affrontare con precisione le lesioni calcifiche coronariche anche quando molto estese e in più arterie, specie se di grosso calibro. Utilizzando una sonda che ruota abradendo la superficie calcificata delle placche aterosclerotiche nei vasi del cuore, questa tecnologia consente agli operatori sanitari di affrontare le calcificazioni in modo completo e sicuro, riducendo al minimo il rischio di complicazioni e migliorando i risultati a lungo termine per i pazienti.
“L’introduzione di questa tecnologia presso l’ospedale di Savigliano segna un traguardo significativo per la medicina cardiovascolare nella provincia di Cuneo”, sottolinea il dottor De Benedictis. Commenta Maria Rosaria Telesca, direttore sanitario sostituto del Presidio: “Questa tecnica, non solo amplia le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti affetti da lesioni calcifiche coronariche, ma evidenzia anche gli sforzi dell’ospedale nell’adottare le più recenti innovazioni tecnologiche per migliorare la cura dei pazienti. Con un impegno continuo verso l’eccellenza e l’innovazione, l’ospedale di Savigliano si conferma come un punto di riferimento per la cura dell’infarto e dell’aterosclerosi coronarica”.
c.s.
SAVIGLIANO Savigliano - sanità - Cardiologia - Ospedale - Medicina