Savigliano sigla nuovi “patti d'accoglienza” del progetto Sai
Si tratta del sistema di accoglienza per titolari di protezione internazionale: “Felici di farne parte per la serietà del progetto” commenta l’assessore GiordanoSono stati siglati in questi giorni in Municipio i nuovi “patti d'accoglienza” nell'ambito del progetto “Sai”, Sistema Accoglienza Integrazione. La firma è avvenuta da parte del Comune di Savigliano, il Comune di Cuneo (capofila), la Cooperativa Orso e cinque persone di nazionalità africana.
Il progetto Sai è, in parole semplici, una rete di enti locali, un'iniziativa di carattere nazionale istituita alcuni anni fa dal Ministero dell'Interno. Possono accedervi i titolari di protezione internazionale, i minori stranieri non accompagnati e coloro che hanno un permesso poiché vittime di violenze e sfruttamento.
In ogni Comune aderente alla rete vi è un numero di posti disponibili per l'accoglienza: a Savigliano sono 27. Le persone vengono sistemate in alloggio e avviate al lavoro (frequentando dei corsi di lingua), per una durata del progetto di sei mesi. Al termine, se vi sono ancora fasi da portare a termine avviene la proroga di altri sei mesi, altrimenti le persone vengono accompagnate verso l'indipendenza.
“Quello siglato in Municipio - spiega l'assessore alle politiche sociali Anna Giordano - è un patto di accoglienza, in cui sono indicati i termini del progetto e le norme da rispettare. Patti del genere vengono sottoscritti anche più volte nel corso dell'anno, ogni volta che una persona entra a far parte del progetto Sai”. “Siamo felici di farne parte - aggiunge - per la serietà e la concretezza che caratterizzano il progetto. Gli elementi indispensabili perché l'integrazione possa funzionare”.
c.s.
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