Un progetto per aiutare i malati psichici nell'inserimento lavorativo
Oltre 1700 ore di lavoro svolte in 39 settimane grazie al Rotary, in collaborazione con il Centro di salute mentale dell’Asl CN1 sede di Savigliano e la DIAPSIIl 30 aprile scorso si è concluso il progetto rotariano di sostegno all’inserimento lavorativo di 5 giovani (20-25 anni), in collaborazione con l’associazione DIAPSI (Associazione per la Difesa degli ammalati psichici) e il Centro di Salute Mentale (CSM) di Savigliano dell’Asl CN1. Un intervento cominciato nell’ottobre scorso, con uno sviluppo su 39 settimane, 1709 ore di lavoro svolte, e 13.672 euro messi a disposizione dal Rotary Club di Savigliano con l’obiettivo di sostenere la valutazione delle competenze di questi giovani e favorire l’avvio nel mondo del lavoro.
Spiega la responsabile del “Progetto giovani”, la psichiatra Laila Melli: “I giovani coinvolti hanno recuperato e migliorato le proprie abilità professionali, integrandosi più efficacemente nel mondo del lavoro e della società. E’ noto che il termine della frequenza scolastica mette i giovani di fronte alle problematiche dell’età adulta: integrazione e lavoro, cose per tutti difficili, ma per i giovani che presentano disagi spesso insormontabili. Il progetto promosso dal Rotary, ha integrato efficacemente le mission dell’associazione DIAPSI e del CSM di individuare e attuare interventi precoci”.
I ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto ne hanno riconosciuto l’importanza nel loro percorso sia terapeutico sia di avvio al lavoro, rinforzando competenze professionali, abilità personali, potenziando la motivazione al lavoro e una ripresa di una personale progettazione.
L’attività si è sviluppata sull’area di Saluzzo, Savigliano e Fossano. Indirettamente hanno tratto beneficio dal progetto anche le aziende ospitanti (del settore alimentare, della ristorazione, della logistica e una casa di riposo), che hanno avuto la disponibilità di una risorsa per la loro attività, se pur in una fase di formazione e apprendimento, a costo zero.
Infine, i ragazzi sono stati messi in contatto con le agenzie del lavoro del territorio (S.A.L, Centri per l’impiego, Informagiovani ecc…), che individueranno altri percorsi di politiche attive a favore dei giovani (Garanzia Giovani, tirocini, Servizio Civile ecc.).
Conclude Melli: “Auspichiamo che la collaborazione tra pubblico, privato e associazionismo continui anche in futuro, garantendo un investimento di energie e risorse integrate a favore dei giovani”.
c.s.
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