La chiusura alle 18 prevista per tutti gli esercizi commerciali dopo l’ultimo DPCM si applica anche ai
distributori automatici aperti 24 ore al giorno? A Cuneo la questione è ancora al vaglio del Comitato Operativo Comunale ma la risposta sembrerebbe essere affermativa.
Lo annuncia l’assessore alla Protezione Civile Davide Dalmasso in Consiglio comunale, che afferma: “La questione è al vaglio del COC e stiamo valutando il decreto che sembrerebbe equiparare gli orari di chiusura a quelli dei locali, onde evitare la concorrenza sleale. Potrebbe esserci a breve un provvedimento comunale”.
La discussione sul tema nasce dall’interrogazione della consigliera Laura Menardi di Grande Cuneo, presentata in realtà già prima dell’emanazione delle ultime restrizioni da parte del governo: “Il recente aumento dei contagiati pone la necessità di un’attenzione maggiore a partire dai luoghi che hanno meno possibilità di controllo” osserva Menardi, sollecitando un intervento della giunta per evitare eventuali disallineamenti di orario rispetto a bar e ristoranti. Dai banchi della sinistra si dice concorde il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, che afferma a riguardo: “Oltre a un reale rischio di assembramento questi luoghi hanno creato anche problematiche sociali, in situazioni che sfuggono al controllo delle forze dell’ordine”. Il problema è esteso anche ad altri esercizi dove sono stati rilevati assembramenti: “Sappiamo per esempio nell’area di corso Giolitti esiste una struttura commerciale che è già stata sanzionata”.
L’assessore ai Comparti produttivi Luca Serale ricorda a questo proposito che in base alle ultime disposizioni vige anche per i distributori h24 il divieto di vendita di alcolici dalle ore 21 alle 7 e l’obbligo di chiusura dalle ore 24 alle 5. Per tutti i locali è comunque prevista la possibilità di effettuare consegne a domicilio senza limiti di orario e di vendere ad asporto fino alle 24: per quell’ora, dunque, anche i negozi automatici sono chiamati ad “abbassare la serranda”.