Nel Consiglio comunale odierno a Cuneo torna d’attualità l’annosa questione della riqualificazione di piazza Martiri della Libertà. Con una novità, annunciata dall’assessore allo Sport Cristina Clerico: c’è infatti una risposta dalla Subalcuneo riguardo all’eventualità di uno spostamento dello sferisterio, ed è un no.
“La proposta della società di pallapugno - spiega l’assessore - è di mantenere la struttura dove si trova ora, senza con ciò pregiudicare le prospettive di riqualificazione”. Fumata nera, insomma, rispetto al possibile trasferimento dello storico impianto verso la più volte vagheggiata ‘cittadella dello sport’.
I motivi che hanno spinto la Subal a pronunciarsi in tal senso sono chiari: “La Subalcuneo ha costruito un’ottima struttura giovanile basata sulle scuole che gravitano nei dintorni dello sferisterio. Questo ha consentito di avere un bacino di utenti e futuri praticanti superiore alle aspettative della società”.
La proposta del mondo del balon è quindi arrivata ed è univoca, ma il passaggio successivo non è scontato. L’esponente della giunta Borgna ha infatti sottolineato che sarà il Comune ad avere l’ultima parola, e che il pronunciamento della città dovrà passare per il giudizio di più commissioni congiunte. Del resto, precisa Clerico, “lo sferisterio nella condizione attuale non va più bene per nessuno, né per la società né per la città che vuole valorizzare lo sport tradizionale del nostro territorio”.
Oltre all’adeguamento dello sferisterio, tiene banco la riqualificazione dell’intera area di piazza Martiri, su cui ha sollevato l’attenzione l’interpellanza della consigliera di Cuneo per i Beni Comuni Luciana Toselli: “Il degrado della piazza è inevitabile premessa a ulteriori atti di microcriminalità come quelli già verificatisi con il rovesciamento dei cassonetti e il danneggiamento di alcune auto”.
Su questo punto risponde l’assessore Luca Serale, annunciando che il tema della riqualificazione sarà al centro di prossimi incontri con il comitato di quartiere Cuneo Centro. La questione si inquadra “nell’ambito di un più generale recupero degli edifici abbandonati dell’intera area, che comprende gli ex Bagni Pubblici di via Vittorio Amedeo e l’ex Policlinico in corso Dante”.