BUSCA - 'Quando chiamiamo i centralini sono intasati, quando la Regione vuole dati ci dà un'ora di tempo'

La replica di Tommaso Alfieri, presidente dell'Ospedale Civile di Busca, alle affermazioni dell'assessore regionale al Welfare Chiara Caucino

Redazione 24/04/2020 09:28

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Tommaso Alfieri, presidente dell'Ospedale Civile di Busca, alle affermazioni dell'assessore regionale al Welfare Chiara Caucino.
 
Come prima cosa, la mia lettera non è stata pubblicata per intero, la versione originale la trova sulla pagina dell’ospedale, in quanto non ho la potenzialità di farmi ascoltare che può avere Lei. Comunque le sintesi fatte sono corrette, pur avendo i problemi delle sintesi. Non rispondere lo troverei ineducato, ma non voglio nemmeno cadere nella polemica, bastano i fatti: aiuto a parte, 400 mascherine in due consegne, neanche tutte a norma, da Voi nulla è arrivato. Il mio, che giustamente Lei definisce sfogo, giunge dopo 50 giorni di mail ripetute, contrastanti e discordanti: richieste dati reiterate, per vostra affermazione che erano andate pure perse, aiuti 0 caos totale da parte di Unità di Crisi e ASL ed alla fine neanche tanto cautamente addossavate la colpa di tutti i disastri alle RSA? Io mi sono limitato a prendere i dati e le affermazioni da voi fatte ed aggiungere “non commento” per il solo fatto che, mi creda, avessi commentato sarei molto più pesante di quello che Lei crede che sia stato. 
 
L’unico commento fatto è che mi sono permesso di segnalare che in questo brutto film “i bagnini” sempre da Voi citati siamo noi, i medici, gli infermieri, le OSS, gli inservienti e Voi dovreste essere i “nostri”, quelli che ci aiutano: anche ora, ripeto e rimarco, così non è stato. Troppo facile dimostrarle con due conti da quarta elementare che la richiesta della mia mail dei DPI (tra l’altro sono contento che la avete trovata, ma sono andate perse o no le mail? Uno in mala fede penserebbe che quando tornano utili si trovano, quando no sono date per perse, ma io sono sempre in buona fede) è il fabbisogno scarso mensile dei DPI per 100 posti letto in caso di infezione. Troppo facile risponderle che dopo varie volte che rispondevo agli stessi dati in una settimana, senza ricevere neanche una conferma di lettura, mi rivedo l’ennesima richiesta di dati su un altro formato ma sempre gli stessi. Troppo facile dimostrare che il segretario direttore e il C3 dell’ufficio erano assenti per giustificatissimi motivi. Troppo facile affermare che l’unico dato che non ho compilato (in seconda battuta) e nuovo rispetto al precedente era la Pianta Organica perché proprio non la conosco, ma invece Voi sì perchè le nostre Piante Organiche le approvate Voi. Troppo facile affermare che per dati salienti nel mio linguaggio intendo “i nostri ospiti e personale stanno tutti bene Covid o presunti tali zero”. Troppo facile dire che quando telefoniamo per informazioni troviamo centralini intasati, mentre quando volete i dati date un’ora di tempo, troppo facile mostrare che la mail giunta l’11 aprile 2020 esigeva una risposta entro il 9 aprile 2020. Troppo facile dimostrare che il 90% dei nostri ospiti resta nel letto e quindi la prova di saturazione non puoi farla dopo 6 minuti di camminata a passo veloce in linea retta. Troppo facile affermare che anche reperire la strumentazione in grado di elaborare i dati (dei tamponi) è un compito Vostro o comunque non certamente delle RSA. Troppo facile andare avanti per altre trenta righe in questo modo e a me le cose facili non piacciono e quindi non le faccio. Le dico: lei ha ampi carteggi, io pure.
 
Allora in buona fede Lei, in buona fede io Evidentemente siamo su due piani e mi consenta due mondi diversi. Un esempio, il lavoro fatto Lei lo giudica buono: prendendo i dati della tabella pubblicata il 19 aprile 2020 ore 17 e confrontando a circa parità di abitanti, il Piemonte conta 2.331 morti e 96.569 tamponi, l’Emilia Romagna 3.023 morti e 124.916 tamponi, il Veneto 1.087 morti e 255.797 tamponi. L’incremento casi totali rispetto al giorno precedente più alto è quello del Piemonte con +593 ( ER +376, VE +243): nel mio linguaggio “popolano” in Piemonte troppi pochi tamponi e tanti morti. Siccome abito in Piemonte mi preoccupo un po' e mi deve scusare se non plaudo al lavoro fatto.
 
Vede, la cosa che più mi ha fatto male è che alla fine la colpa è delle RSA. Mi permetto di dirLe che in provincia di Cuneo buona parte dei casi nelle RSA sono stati portati a casa dai ricoveri ospedalieri. Non per colpa dei medici o degli infermieri, a questi plaudo, ma a chi non è stato in grado di fornire loro i DPI. Come ragiono io? Ecco, mentre qualcuno raccoglie i dati e mi sono reso conto che non ho tamponi, non ho laboratori, almeno i guanti le garantisco che li trovo, in piccolo per la mia struttura li ho trovati grazie alla “generosità della gente”. Vede, una cosa che non ho mai fatto nella mia vita è pontificare, ma ho una testa e se devo collaborare con uno che mi sta mandando a sbattere mi viene estremamente difficile. Disponibile ad incontrarla, in privato, dove e quando vuole per esporLe un punto di vista sicuramente diverso dal suo.
 
Grazie per avermi risposto e naturalmente tutte le colpe non possono essere solo sue.

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