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Per la tutela della salute della popolazione di Cuneo e dei lavoratori migranti ho presentato in data 26 settembre un esposto alla Procura del Tribunale di Cuneo, affinchè indaghi sulle responsabilità delle Istituzioni dello Stato, della Regione Piemonte e per quanto di competenza del Sindaco di Cuneo in quanto responsabile della salute pubblica, per non aver applicato, dopo l’intervento del 7 settembre delle forze di Polizia volto al controllo legale e sanitario delle persone accampate attorno al Movicentro, il disposto del Decreto Rilancio art.103, comma 20, che dispone di contrastare gli assembramenti di cittadini stranieri onde evitare pericoli di diffusione del contagio da Coronavirus e di predisporre nel contempo misure urgenti idonee ad assicurare agli stessi adeguate misure alloggiative”. Lo ha scritto
Ugo Sturlese, consigliere comunale del gruppo Cuneo per i Beni Comuni, in una nota diffusa mercoledì sera: il riferimento è
all’operazione di sgombero dei senzatetto effettuata dalla Polizia lo scorso 7 settembre nella zona del Movicentro, legata alla discussa ordinanza “anti bivacco” firmata dal sindaco
Federico Borgna che da settimana sta facendo discutere e che è finita anche
sul tavolo dell’ultimo Consiglio comunale del capoluogo.
Proprio Sturlese, che aveva già proposto
un’interpellanza sull’argomento, aveva già anticipato l’intenzione di presentare un esposto in Procura, poi effettivamente inviato il 26 settembre. Nel documento, inviato anche al Questore
Emanuele Ricifari, ai comandanti dei Carabinieri e della Polizia Municipale e allo stesso Borgna, Sturlese ripropone gli stessi temi contenuti nella sua interpellanza: “
Dopo l’operazione di Polizia eseguita la sera del 7 settembre quasi 90 migranti allocati intorno all’edificio del Movicentro hanno trovato ‘alloggiamento’ in due edifici siti in corrispondenza del deposito ferroviario (delle quali una privata), e ultimamente in una ex-conceria in località Basse di Sant’Anna, in condizioni di promiscuità e quindi di facile esposizione al contagio da Coronavirus. Non avendo ottenuto risposte convincenti alla nostra istanza, ci rivolgiamo a Lei Signor Procuratore perché voglia valutare gli elementi di responsabilità da parte delle amministrazioni dello Stato e della Regione, nonché da parte del Sindaco nella veste di responsabile della salute pubblica, nell’evitare lo sviluppo di focolai epidemici da Coronavirus e ad assicurare dignitose soluzioni alloggiative ai lavoratori immigrati”.