Dopo il botta e risposta infuocato tra il consigliere regionale leghista Demarchi e il sindaco di Saluzzo Calderoni, anche i militanti saluzzesi di Fratelli d’Italia prendono posizione sulla
recrudescenza dell’epidemia di coronavirus in città. All’ombra della Castiglia il numero dei positivi al Covid-19 è passato in pochi giorni da otto a ventidue: il focolaio principale è riconducibile alla casa di accoglienza dell’associazione Papa Giovanni XXIII, dove 9 persone, tra volontari e ospiti, sono risultate positive al tampone e sono al momento in isolamento.
“Apprendiamo con sconcerto della irreperibilità di diversi aspiranti braccianti della frutta che, venuti a contatto con soggetti infetti da Covid, hanno scelto di darsi alla fuga piuttosto che essere sottoposti a tamponi ed accertamenti del caso” denunciano i militanti del partito di Giorgia Meloni: “Potenzialmente contagiati, potenzialmente contagiosi; eppure a piede libero. Un’immagine che stride fortemente con le limitazioni imposte a tutti i cittadini in periodo di lockdown, quando bastava fare una passeggiata con il proprio animale domestico o uscire a godere dei raggi del sole per essere rincorso dalle forze dell’ordine, spiati dai droni, osservati dagli elicotteri. Sono scene che non si dimenticano”.
Le critiche sono rivolte soprattutto all’operato del sindaco Mauro Calderoni, che ha dichiarato nei giorni scorsi che tutti i focolai sono stati isolati: “Come può dirlo, se diversi soggetti a rischio si sono di fatto resi irreperibili? Su quali basi e con che parametri vengono date tali informazioni?” obiettano gli attivisti del partito della fiamma tricolore. Questi ultimi prendono invece le difese dell’”accoglienza operata dagli imprenditori agricoli, che pure vengono fatti oggetto di attacchi”, nonché dell’operato della giunta Cirio: “La Regione, quotidianamente presa di mira, ha agito, è bene ricordarlo. Inviando un commissario sanitario (che lamenta di essere stato incaricato di predisporre protocolli e si vede costretto a giocare ad ‘acchiapparello’ con soggetti non collaboranti), predisponendo un bando per l'accoglienza in azienda finanziata (che peraltro è stato accolto positivamente dal Comune di Saluzzo, che ha voluto ampliarlo con proprie finanze)”.
Oggi si richiede il potenziamento dei servizi sanitari ma fu proprio l’ex sindaco di Saluzzo (e medico ospedaliero) Paolo Allemano, accusano i meloniani, “a contribuire alla rottamazione del nostro ospedale cittadino nel corso della passata stagione politica. Un sindaco di cui l’attuale primo cittadino fu assessore e di cui attualmente è ancora sostenitore e solidale politico”.
Anche sulla questione dei collegamenti ferroviari,
oggetto di un intervento di Calderoni pochi giorni fa, i ‘fratelli’ si mostrano scettici:
“Condividiamo certamente il concetto, meno la forma. Il sindaco ha fortemente richiesto e infine ottenuto il ripristino della linea. Lo ha fatto però alla ricerca del successo elettorale e propagandistico, cercando il risultato a prescindere, senza invece puntare sulla fattibilità legata agli orari del servizio. Con quale risultato? Il fattivo inutilizzo del treno da parte dell’utenza scolastica e di quella dei pendolari. Un servizio nel vuoto, che andrebbe ripristinato, ma solo dopo essere ridisegnato”.
Sui servizi sociali, “non possiamo dimenticare che è stata l’attuale amministrazione a disporre la chiusura di un centro per disabili, approvandone invece il confinamento in un luogo periferico e di difficile accesso, quasi che l’handicap debba essere nascosto! Non è così e non riteniamo accettabile che gli attuali locali siano parzialmente inagibili e, nonostante siano stati trovati i fondi e i locali, ancora si attenda a procedere in rimedio, senza ascoltare le proteste di famiglie ed operatori”.
“Certamente in buona fede - concludono gli esponenti di FdI, tornando sul tema Covid e immigrazione - sono state intraprese politiche di accoglienza che si rivelano errate, incongruenti, dannose, pericolose. Se ne prenda atto. Saluzzo, a loro causa, oggi è fragile, in pericolo. Rischiamo nuove misure restrittive che sarebbero per la nostra economia il collasso, abbiamo ormai dovuto totalmente sacrificare il nostro assetto turistico”.