Il fascicolo della Procura di Cuneo è aperto, tecnicamente,
“contro ignoti”: una formula che consente di svolgere le più ampie indagini possibili allo scopo di accertare
eventuali responsabilità nella spaventosa tragedia di cui i monti di Castelmagno sono stati testimoni.
Non si esclude al momento nessuna possibilità: l’assenza di segni di frenata lascia il campo aperto alle varie ipotesi. Forse all’origine dell’incidente c’è un colpo di sonno o una disattenzione del guidatore, il 24enne
Marco Appendino, perito anche lui nello schianto insieme a quattro giovanissimi passeggeri. Forse hanno influito le condizioni del mezzo, un
Land Rover Defender immatricolato nel 2007, che potrebbe non essere stato revisionato dopo il 2017 e che - stando a quanto emerso dai primi accertamenti - era comunque omologato per un numero di passeggeri inferiore a quelli trasportati. Il sostituto procuratore
Alberto Braghin, titolare dell'inchiesta, ha disposto una perizia sul mezzo e l’autopsia sul corpo del conducente.
Ma gli accertamenti potrebbero allargarsi a chi aveva la responsabilità di gestire quel tratto di strada comunale conosciuta per essere molto impervia, senza illuminazione né guard-rail. Il sindaco
Alberto Bianco, devastato dalla perdita di cinque giovanissimi membri della sua piccola comunità, ha escluso che i ragazzi potessero aver commesso qualche imprudenza e ha invece assunto a nome delle istituzioni la
responsabilità di un mea culpa collettivo:
“Mi sento colpevole, bastava un cartello che segnalasse la curva e forse non sarebbe successo”. Anche questa eventualità, però, è tutta da verificare. Si parla di un tracciato di montagna, dove al di là della minore o maggiore presenza di segnaletica una minima distrazione può risultare fatale:
“Il sindaco ha parlato sull’onda dell’emozione, ma affermare che un cartello avrebbe cambiato il corso degli eventi è difficile” sostiene il procuratore aggiunto Gabriella Viglione, che coordina in questi giorni l’attività dei magistrati inquirenti.
Nella giornata di domani, giovedì 13 agosto, è atteso il via libera del pm titolare all’allestimento della camera ardente per i quattro ragazzi minorenni nella Sala San Giovanni di via Roma, a Cuneo. I funerali dovrebbero svolgersi in questo caso nella giornata di venerdì 14 agosto.