È morto all’ospedale Santa Croce in seguito al trauma riportato dopo un investimento stradale l’architetto e storico dell’urbanistica Roberto Albanese. Questa mattina, poco dopo le 11, il noto professionista era stato
travolto da un’auto in corso Nizza mentre attraversava le strisce pedonali in corrispondenza di via Beppino Nasetta, dove risiedeva. Era stato immediatamente soccorso e ricoverato in gravi condizioni: nel tardo pomeriggio è giunta la tragica notizia della scomparsa.
Albanese era nato a Cuneo il 18 aprile 1953 e aveva frequentato il liceo artistico locale e poi la facoltà di Architettura. Dopo le prime esperienze lavorative in alcuni studi professionali si era dedicato in proprio alla progettazione, privilegiando la ristrutturazione e l’ambientazione interna di immobili di pregio. Dal 1986 aveva avviato un’intensa collaborazione con l’assessorato per la Cultura del Comune di Cuneo, che lo avrebbe portato a intraprendere una nuova attività di ricerca archivistica e organizzazione di importanti mostre, tra cui quelle realizzate in occasione degli ottocento anni della città tra il 1998 e il 1999 (“Cuneo da Ottocento anni 1198-1998” e “Civiche Collezioni d’Arte a Cuneo”). Sempre in questa occasione aveva collaborato alla ricerca d’archivio per la pubblicazione della Storia di Cuneo in due volumi a firma dei professori Aldo Mola e Rinaldo Comba.
In tempi più recenti, ancora in veste di consulente storico del Comune di Cuneo, aveva ricevuto un incarico dal settore Programmazione del Territorio dell’assessorato all’Urbanistica per la riqualificazione delle facciate degli edifici su via Roma, di cui si era occupato tra il 2010 e il 2014. Profondo conoscitore del patrimonio storico e architettonico della sua città, aveva collaborato con numerosi enti, musei e istituzioni (tra cui la diocesi e l’Istituto Storico della Resistenza) e seguito in prima persona la riqualificazione dell’ex Frigorifero Militare promossa dalla Fondazione CRC.
Sul piano della pubblicistica si ricordano tra l’altro il suo prezioso studio su “Architettura e urbanistica a Cuneo tra XVII e XIX secolo” (Nerosubianco Edizioni, 2011) e il più recente “I segreti di via Roma” (Primalpe, 2018), oltre ai numerosi contributi sulla figura dell’architetto Raimondo D’Aronco, uno dei più importanti interpreti italiani del liberty, che Albanese aveva studiato fin dagli anni Ottanta.
In città molti lo hanno conosciuto e stimato nella sua attività di divulgatore e riscopritore degli ‘angoli segreti’ di Cuneo, che Albanese portava avanti con grande dedizione e disponibilità come accompagnatore delle passeggiate del FAI e ispiratore di numerose iniziative culturali.