BRA - Provano a uccidere un coetaneo per gelosia con un brindisi avvelenato: arrestato il 'chimico' braidese

Il tentato omicidio con la ricina, una sostanza letale, il laboratorio era a Bra. Lui, un blogger sovranista, è in carcere da dicembre. Fermati stamane i tre complici che intanto avevano in mente un altro delitto

Samuele Mattio 03/04/2019 13:16

All’alba di oggi, mercoledì 3 aprile, sono state arrestati tre giovani tra i 20 e i 24 anni con l’accusa di tentato omicidio aggravato e continuato, per la produzione di un agente chimico letale e per la tentata fabbricazione di un’arma da fuoco clandestina. Si tratta di una vicenda che si svolge tra le province di Cuneo e Torino in ambienti di estrema destra, in quanto tutti gli arrestati erano vicini al Blocco Studentesco, movimento giovanile di Casapound Italia. “Non ci sono ragioni di tipo politico” ha specificato la pm del Pool Antiterrorismo, Manuela Pedrotta, che ha coordinato le indagini. Di certo lo scenario movimentista fa da sfondo a una vicenda che più che una notizia di cronaca sembra un romanzo thriller. 
 
I tre facevano parte di una gruppo composto anche da un quarto elemento, l’unico cuneese, ribattezzato ‘Il Chimico’ dagli inquirenti. Si tratta di Rainer Hachenberg, 22 anni, residente a Bra dove, nel suo garage, era ubicato un laboratorio clandestino all’interno del quale venivano lavorati semi di ricino per ottenerne la ricina, una sostanza letale per l’uomo anche se assunta in piccole dosi. Il nome della sostanza non risulterà nuovo agli appassionati di Serie Tv, in quanto è spesso citata in Breaking Bad. Il braidese era stato arrestato lo scorso 21 dicembre 2018, quando una perquisizione e il sequestro del laboratorio avevano stroncato l’attività criminosa. Sul posto erano intervenuti i Carabinieri del reparto antiterrorismo del ROS e i Vigili del Fuoco di Cuneo e Torino. Il giovane è molto conosciuto come blogger di discreto successo. La sua pagina Facebook ‘Rain Hachenberg’ vanta oltre 7 mila ‘mi piace’ ed era molto seguita negli ambienti sovranisti. Impiegato come manutentore alla Balocco di Fossano, era solito postare contenuti ironici contro ‘buonisti e ‘radical chic’, avendo, grazie alla viralità del web, un discreto seguito. A quanto risulta alla segreteria provinciale non sarebbe iscritto nella sede cuneese di Casapound.
 
Era il 10 novembre 2018 quando i quattro hanno tentato di mettere in atto il loro piano diabolico ai danni di un coetaneo ‘reo’ di avere una relazione con la ex di uno dei quattro. Il tentativo di omicidio è avvenuto proprio nella sede torinese di Casapound ‘L’Asso di Bastoni’ in via Cellini 22. Anche la vittima era un sodale del movimento di estrema destra. 
 
Dopo aver invitato la vittima designata a brindare con loro, offrendogli da bere uno ‘shot’ di vodka, i quattro hanno immesso all’interno del bicchiere la sostanza letale. Il ragazzo che ha bevuto la sostanza ha iniziato ad avvertire qualche dolore allo stomaco, ma fortunatamente per lui ha avuto la vita salva. L’alto contenuto alcolico ha impedito alla proteina di sciogliersi e la sostanza letale è rimasta insoluta sul fondo del bicchiere. Il giovane non si è quindi accorto di nulla finché i carabinieri non lo hanno interrogato per capire la dinamica dei fatti.
 
Il tentativo fallito non ha scoraggiato il ‘branco’ intenzionato a portare avanti il piano omicida anche con altre modalità. Il quartetto aveva infatti iniziato a ordinare su internet una serie di materiali da un fornitore di stampanti 3D per costruire una pistola già nell’ottobre 2018. Il produttore, resosi conto della potenziale pericolosità dell’ordine lo aveva denunciato alle forze dell’ordine che avevano iniziato le indagini.
 
A quanto risulta agli inquirenti il gruppo era intenzionato a portare avanti il piano anche ai danni di un secondo ragazzo, rivale in amore di un altro componente del gruppo. I Carabinieri del reparto antiterrorismo del Ros hanno dunque deciso di intervenire per fermare il folle piano: secondo quanto emerso a margine della conferenza stampa avrebbe coinvolto anche un bambino di 11 anni, parente di uno dei quattro, che a quanto sembra avrebbe dovuto ‘sparare’ la ricina con una pistola giocattolo. 

Qui il commento di Casapound: "'Volevano uccidere uno o più aderenti al nostro movimento"

Notizie interessanti:

Vedi altro