Coronavirus, si litiga sui numeri delle RSA comunali a Cuneo: ‘I dati su contagi e vittime non sono corretti’
L’assessore Manassero parla di due soli decessi e accusa: ‘Si è tentato di costruire un caso’. Replica Sturlese: ‘Falso, i morti alla Mater Amabilis sono cinque’Oltre all’ordinanza antibivacco, a movimentare il dibattito nell’ultimo Consiglio comunale di Cuneo ci si è messo lo scontro di numeri sugli effetti del coronavirus nelle case di riposo cittadine.
Da una parte, di nuovo, la vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali Patrizia Manassero, dall’altra il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese. A dar fuoco alle polveri è stata l’interpellanza presentata dalla consigliera Maria Luisa Martello (Cuneo città d’Europa) che chiedeva conto all’amministrazione delle condizioni in cui versano le RSA gestite dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese dopo i mesi più duri della pandemia: “Ospiti e parenti sono nella stessa condizione in cui si trovavano a febbraio e marzo. Non sono rari gli episodi di depressione tra gli anziani costretti alla lontananza dai loro cari”.
L’assessore competente ha replicato ricordando la necessità di far fronte alla forte pressione dei parenti senza dimenticare le esigenze sanitarie degli ospiti: “In tutte le strutture - ha ricordato - sono state attivate possibilità di visita su autorizzazione del direttore sanitario”. Quanto alla ripresa delle attività, dopo aver sottoposto a tampone tra fine aprile e inizio giugno tutti gli operatori è in procinto di partire il piano di diagnostica gestito con l’Asl per il monitoraggio a frequenza intensa dello stato di salute degli operatori. Stanno riprendendo anche gli inserimenti, pur con molte difficoltà e nel rispetto delle misure di profilassi, ma le RSA del Consorzio Socio Assistenziale in ambito comunale sono quasi al completo: ad oggi Sant’Antonio dispone di 60 posti di cui 53 occupati, il nucleo Alzheimer di Mater Amabilis Centro in corso Brunet 27 posti occupati su 30, il nucleo residenziale disabili conta 18 occupati su 20 posti, la Mater Amabilis di viale Angeli 48 su 49 disponibili e infine la RSA Margarita 33 posti occupati e 2 in fase di ingresso su 36.
A questi numeri Manassero ha affiancato quelli del tributo pagato alla pandemia. Nelle quattro RSA cuneesi sono stati due i decessi ufficialmente attribuiti al Covid-19, avvenuti nel mese di marzo l’uno all’interno della struttura e l’altro in ospedale: “Sono stati originati presumibilmente da una persona dimessa dall’ospedale”. Oltre a questi si sono contati 13 casi di sintomatici positivi, di cui sei anziani e sette disabili, tutti risolti con decorso favorevole dopo il ricovero. Allo stato attuale il quadro è sotto controllo, ma monitorato da vicino: nelle 700 RSA piemontesi risulterebbero dagli ultimi dati 47 casi di contagio.
“C’è stato un momento, in piena emergenza Covid, in cui si è cercato di far nascere un caso su una delle quattro strutture gestite dal Consorzio socio assistenziale” ha aggiunto con una coda polemica la vicesindaco. Riferimento fin troppo trasparente al j’accuse d’inizio di aprile del consigliere Ugo Sturlese, che aveva accusato l’ente gestore di sottostimare i dati. E proprio l’ex medico del Santa Croce non si è tirato indietro, ribadendo quanto già affermato: “Solo nel Centro Alzheimer della Mater Amabilis di corso Brunet sono morte cinque persone, ne risultano due soltanto perché alle altre non era stato fatto il tampone” (circostanza che in effetti era stata a suo tempo confermata dalla direzione sanitaria). “Occorre dire la verità, senza falsare i numeri per giustificare il Consorzio o altri. Questo è offensivo per i parenti” ha concluso Sturlese rivolgendosi ai banchi della giunta.
a.c.
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