Fase 2 dal 4 maggio? Cirio: 'Sarà la scienza a dircelo'
L'intervento del presidente della Regione Piemonte a 'Uno Mattina': 'A noi il compito di farci trovare pronti'"Guardo al 4 maggio, ma sarà la scienza medica a dirci se quello sarà il momento giusto per una parziale ripartenza": lo ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ospite di Uno Mattina su Rai Uno nella mattinata di oggi, venerdì 17 aprile. Il tema è quello della cosiddetta “Fase 2”, in cui si procederà ad una parziale ripartenza delle attività dopo il “lockdown”. La tempistica, però, resta un punto interrogativo: “Noi abbiamo il dovere di farci trovare pronti, - ha spiegato il presidente - per questo col Politecnico di Torino e, quindi, con la scienza universitaria, stiamo testando un modello Piemonte per tutte le filiere produttive che sottoporremo al Governo. Quello che è certo è che il Governo dovrà fare scelte omogenee, magari non per tutta Italia ma per aree geografiche omogenee sì”.
L’ex europarlamentare albese ha poi spiegato che “la prima cosa che costruiremo in Piemonte nei prossimi giorni, non ricostruiremo ma costruiremo, sarà la medicina territoriale, che è mancata del tutto. Quando mi sono insediato come presidente ho trovato punte di eccellenza straordinaria: in Piemonte non abbiamo mai dovuto decidere chi curare, abbiamo curato tutti perchè si sono raddoppiati i posti di terapia intensiva e triplicati quelli di sub-intensiva. Ma, mentre negli ospedali la sanità strutturalmente era eccellente, sui territori era assente: abbiamo degli eroi, i medici del territorio, che però si sono trovati a operare privi di un sistema che li organizzasse e li coordinasse”.
Cirio ha poi dichiarato che "la situazione del Piemonte dimostra che la linea del rigore adottata è quella giusta. Mentre sulle terapie intensive e sugli accessi ai pronto soccorso i numeri si riducono, abbiamo un dato dei contagi molto elevato. Una situazione da leggere anche in relazione al fatto che si stanno processando oltre 5 mila tamponi al giorno e che si stanno verificando tutte le strutture, soprattutto le residenze per anziani, dove ci sono le persone più fragili e dove evidentemente l'attenzione deve essere massima".
Redazione
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