Tenda bis: le quattro domande a cui Anas non risponde
Abbiamo chiesto all'ente che ha commissionato i lavori chiarimenti sulla situazione del cantiere di Limone Piemonte, ma i nostri quesiti sono stati 'dribblati'“Anas è fortemente impegnata nelle attività di cantiere, sollecitando l’impresa al completamento di un’opera strategica per il Territorio. A tale riguardo è stato programmato un incontro con la ditta incaricata dei lavori al fine di risolvere nel più breve tempo le normali criticità legate ad un cantiere così complesso. Anas effettuerà un monitoraggio costante per seguire tutte le fasi dei lavori che sono aderenti al progetto approvato”. Con queste poche righe, inviate anche ad altre testate, l'Anas ha replicato alle nostre richieste di chiarimenti sulla situazione del Tenda bis. Una nota breve, scarna, che per la verità chiarisce ben poco di quel che sta accadendo e che non risponde in alcun modo alle domande poste dalla nostra redazione.
Poco più di una settimana fa, martedì 29 ottobre, la stessa Anas faceva sapere tramite il suo ufficio stampa territoriale che Edilmaco, subentrata alla Grandi Lavori Fincosit alla quale era stato revocato l'appalto per i lavori di raddoppio del tunnel, era “quasi pronta a riprendere gli scavi”: concluse le operazioni di riallestimento del cantiere e di sgombero di materiali e mezzi abbandonati da GLF, la ripartenza effettiva dei lavori sarebbe stata “questione di giorni, massimo settimane”. Pochi giorni dopo, però, ecco nuove preoccupanti voci: Edilmaco avrebbe riscontrato durante i sopralluoghi sul cantiere diverse criticità nei lavori già svolti, al punto da avanzare l'ipotesi di revisione di alcune parti del progetto, oltre che dei termini economici del contratto. Tradotto: per completare l'opera serve più tempo e servono più soldi.
Tutto nuovamente in discussione, quindi, tutto nuovamente in sospeso, almeno stando a quanto riportato da queste ultime indiscrezioni. A poter fare piena chiarezza sulla situazione è però soltanto Anas, ente appaltante dei lavori. E ad Anas, così, ci siamo rivolti. Prima contattando l'ufficio stampa territoriale, venendo poi indirizzati verso quello nazionale. Questi i quesiti che abbiamo posto, copiati e incollati integralmente dalla mail inviata nella mattinata di ieri, martedì 5 novembre: “L'eventualità di rivedere il progetto è concreta? Se sì, da cosa è causata e che cosa comporterà in termini di tempi e costi? In caso contrario, quando si potrà verosimilmente ripartire con gli scavi? Confermate la notizia della firma della consegna dei lavori avvenuta ieri, lunedì 4 novembre, a Limone Piemonte?”. Quattro domande precise per le quali avremmo desiderato quattro risposte altrettanto precise, per avere quella chiarezza che è assolutamente necessaria quando si parla di un'opera per la quale è stato firmato un contratto da oltre 100 milioni di euro. Un'opera che avrebbe dovuto essere conclusa secondo il primo cronoprogramma all'inizio del 2020, mentre oggi, dopo una lunga serie di contrattempi, intoppi e ritardi (e uno scandalo giudiziario) si presenta realizzata solo per il 23%.
Alle nostre quattro domande, dicevamo, Anas ha risposto con una “non risposta”. Un abile “dribbling” ad eludere le nostre richieste, poche righe preconfezionate, inviate come detto anche ad altri, che non chiariscono nulla di quella che è l'attuale situazione: nessun cenno all'ipotesi di revisione del progetto originario e alla possibile lievitazione dei costi, nessun riferimento ai tempi, si parla genericamente di “normali criticità” senza approfondire, di un incontro con la ditta senza comunicarne la data.
Dopo la replica di Anas alle nostre domande, insomma, sul Tenda bis “ne sappiamo quanto prima”, con un amaro quesito che sorge spontaneo e va ad aggiungersi a quelli rimasti senza risposta: a chi dovremmo chiedere chiarimenti su quanto sta accadendo sul cantiere di Limone Piemonte, se non all'ente appaltante, che dal canto suo si dichiara “fortemente impegnato nel monitoraggio”?
Andrea Dalmasso
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