Per lo stadio Paschiero all'orizzonte un anno senza calcio
Nessuna richiesta per l'utilizzo è pervenuta in Comune: destino inglorioso per l'impianto che nel 1938 ospitò il ritiro della nazionale che poi avrebbe vinto il Mondiale in FranciaEra il 28 ottobre del 1935 quando per la prima volta un pallone da calcio rotolò sul prato dello stadio “Fratelli Paschiero” di Cuneo, all'epoca stadio Littorio. Costruito in una zona allora al di fuori dell'area urbana in ragione dei limiti strutturali del campo di piazza Regina Elena (oggi piazza Martiri), fu inaugurato dall'amichevole che vide il Cuneo ospitare il Torino, con la vittoria granata per 8-1. Da quel giorno migliaia di partite sono state giocate, migliaia di gol sono stati segnati, migliaia di calciatori si sono sfidati su quel campo: fu proprio al Littorio – che molti cuneesi chiamavano stadio “Monviso” - che la nazionale italiana guidata da Vittorio Pozzo, tra il maggio e il giugno del 1938, si allenò in vista del Mondiale poi vinto in Francia, il secondo consecutivo. Momenti gloriosi che sembrano oggi lontanissimi nel tempo, ancor di più degli 80 anni che sono trascorsi: è probabile infatti che nella stagione 2019-2020 che va ad iniziare nell'impianto intitolato nel 1966 a due fratelli cuneesi morti durante la Seconda Guerra Mondiale non si giocheranno partite di calcio ufficiali. O meglio, è molto probabile che l'impianto non sarà utilizzato regolarmente come “campo di casa” da alcuna società. Un'altra delle conseguenze della sciagurata gestione targata Roberto Lamanna, che ha lasciato sulla sua scia poco più che un cumulo di macerie: una società sostanzialmente fallita, un settore giovanile devastato e costretto a ricostruire da zero, una prima squadra che ripartirà dalla Terza Categoria e, appunto, un impianto da 3 mila posti che resterà praticamente inutilizzato almeno per una stagione.
Il nuovo As Cuneo Football Club ha scelto per le gare casalinghe i campi del Parco della Gioventù e finora nessuna società ha fatto richiesta per la presa in gestione del “Paschiero”. Lo conferma l'assessore allo Sport Cristina Clerico: “Non abbiamo intenzione di lasciare ammalorare l'impianto, lo abbiamo ripreso in gestione lo scorso primo agosto, alla scadenza del comodato d'uso all'A.C. Cuneo 1905, e a settembre ospiterà due eventi benefici. Abbiamo provato a sondare il terreno con altre società cuneesi comunicando la disponibilità dell'impianto per questa stagione, ma al momento non sono pervenute richieste per l'utilizzo. Diciamo che in questo momento il “Paschiero” non è oggetto di contese”. Nelle scorse settimane l'amministrazione, con una lettera firmata dalla stessa Clerico, si era anche rivolta alle società calcistiche della città e delle frazioni per proporre un “intervento collettivo” per la tracciatura e la sistemazione del campo in vista dei due eventi in programma a settembre, in quanto le risorse finanziarie a disposizione del Comune nell'immediato non permettono di soddisfare tutte le necessità che la struttura presenta.
Nel frattempo, c'è chi si dice convinto che questo non sia che il preludio alla vera e propria fine della “vita” dell'impianto, destinato a lasciare posto a palazzi e condomini. Un tema che a Cuneo ritorna ciclicamente d'attualità da più di trent'anni. Se ne parlò per la prima volta nel 1981, con l'allora sindaco Guido Bonino che sulle colonne de “La Stampa” commentò l'ipotesi di un nuovo stadio in una zona più decentrata della città. Una zona che ormai da anni è stata individuata nell'area del palazzetto dello Sport di San Rocco Castagneretta. Proprio lì dove il “filosofo” Marco Santarelli, durante una grottesca commissione in Comune lo scorso gennaio, sosteneva di voler costruire un nuovo avveniristico stadio autosufficiente dal punto di vista energetico. Un “progetto” che fu “smontato” a più riprese da tecnici ed esperti, presentato in una serata che in un certo senso fece da triste preludio alle disgrazie del Cuneo Calcio, che solo in quei giorni stavano iniziando ad emergere sotto gli occhi di tutti. Disgrazie che oggi si ripercuotono anche sul destino dello stadio “Paschiero”.
Negli ultimi giorni alcuni tifosi sui social hanno denunciato lo stato di abbandono dell'impianto, il cui terreno verrà comunque risistemato in vista degli eventi di settembre. Per tornare a vedere un campionato di calcio ufficiale su quel prato, però, è molto probabile che servirà attendere un po' di più. Per lo stadio “Paschiero” c'è all'orizzonte un anno senza calcio.
Andrea Dalmasso
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