L’imprenditore entracquese emigrato in Thailandia regala 10mila mascherine al suo paese d’origine
La donazione di Gianmatteo Lenzi permetterà a tutti i cittadini di avere una dotazione gratuita. ‘Le prime 3mila in arrivo lunedì’ annuncia il sindaco PepinoCi sono legami invisibili ma impossibili da recidere, anche dopo decenni di lontananza, che riaffiorano nei momenti più difficili mostrando cosa significhi essere parte di una comunità. Quello tra Gianmatteo Lenzi e il suo paese d’origine, Entracque, è senz’altro uno di questi.
Lenzi ha lasciato trent’anni fa la valle Gesso, dov’era nato nel 1964, per costruire la sua carriera professionale dall’altra parte del mondo. In Thailandia ha fondato nel 1989 la Alpithai International Company, un’azienda attiva nel settore tessile che dalla sede di Bangkok si è estesa fino a diventare un grande gruppo internazionale con due stabilimenti a Vientiane nel Laos e filiali in Cina, Bangladesh, Vietnam, Cambogia e Birmania. Con i marchi collegati Redalpi e Redland Lenzi oggi rifornisce aziende come la Ferrari e supporta i brand della moda che vogliono fare affari nel Sud Est asiatico.
“Qui nessuno riusciva a trovare le mascherine e ho pensato di chiamare il nostro concittadino. Mi ha spiegato che ne aveva appena realizzate 20mila per la Lotto” racconta il sindaco di Entracque, Gian Pietro Pepino. Così è nata l’idea di riportare in paese un po’ del ‘made in Asia’ dal cuore italiano che in questi giorni sta aiutando alcuni dei maggiori gruppi industriali della penisola a far fronte all’emergenza.
Con una differenza significativa, però: Lenzi infatti si è offerto generosamente di donare le 10mila mascherine destinate agli entracquesi. I modelli FFp2 verranno messi a disposizione dei vigili e della casa di riposo, mentre ciascun residente potrà contare su una dotazione di cinque o sei mascherine chirurgiche.
La consegna della prima spedizione con 3mila dispositivi di protezione, partita da Shanghai lo scorso 27 marzo, è prevista per lunedì 6: sugli scatoloni la scritta “Forza Entracque” e un augurio firmato dal titolare di Redland e da tutti i suoi collaboratori. “Dall’estero l’Italia è vista come un campo di battaglia: le immagini di Bergamo hanno impressionato chiunque” spiega Pepino, che sta seguendo in prima persona l’invio dei preziosi pacchi. Occorre infatti evitare scali intermedi dove la merce potrebbe essere sequestrata e pianificare l’invio delle due tranches successive, con altre 4mila e 3mila mascherine. In ogni caso, nel giro di una settimana dovrebbero giungere tutte a destinazione.
In valle la notizia ha già suscitato il comprensibile interesse di vari comuni e della stessa azienda ospedaliera Santa Croce di Cuneo, anche perché l’impresa guidata da Lenzi ha la possibilità di produrre altri dispositivi di protezione come camici e tute. A questi particolari ‘clienti’ l’imprenditore chiederà solo il prezzo di costo.
Nel frattempo l’amministrazione di Entracque sta già pianificando il miglior uso del dono che si appresta a ricevere. In paese non si registrano né contagi né isolamenti domiciliari, ma il sindaco vuole evitare qualsiasi ‘calo di attenzione’ rispetto all’emergenza, anche in vista del dopo: “Temo il momento in cui ci diranno di nuovo che possiamo uscire. Per allora ho pronta un’ordinanza finalizzata ad imporre che ognuno esca con la mascherina” annuncia Pepino, sulla scia di quanto è già stato deciso dal sindaco di Sampeyre.
Una seconda fornitura di mascherine - questa volta a pagamento - è in programma tra fine aprile e i primi di maggio e garantirà un’ulteriore ‘scorta’ a disposizione degli entracquesi, finora dimostratisi rispettosi delle norme anti-contagio. Altrettanto si può dire della ventina di residenti stagionali delle seconde case, tutti già registrati dal Comune, che hanno preferito passare qui la loro ‘quarantena’. Merito anche del forte senso di comunità di un paese che può contare tuttora su una decina di negozi aperti e su servizi bancari e postali, oltre che sull’attivismo del parroco locale che si è attrezzato per assistere i fedeli ‘a distanza’ trasmettendo la messa dagli altoparlanti del campanile. “È importante - conclude il sindaco - tenersi in contatto in un momento in cui siamo un po’ tutti spaesati”.
Andrea Cascioli
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