BRA - Bra, ancora scintille tra i leghisti e il sindaco Fogliato: ‘La giunta falsa i numeri sui fondi post-Covid’

I consiglieri del Carroccio accusano l’amministrazione: ‘Non si può far entrare nel novero degli aiuti ‘comunali’ alle imprese anche i contributi statali e regionali’

a.c. 09/08/2020 12:32

 
Non si placa la polemica tra la giunta braidese guidata da Gianni Fogliato e i consiglieri comunali della Lega, relativa all’ammontare degli aiuti che l’amministrazione ha destinato alle imprese e allo sviluppo economico per il periodo post-Covid.
 
I consiglieri Giuliana Mossino, Luca Cravero e Marco Ellena erano già intervenuti sul punto accusando la giunta di non fare abbastanza per la ripresa: “Duecentomila euro per le imprese, distribuiti in una maniera non troppo mirata, discutibile ed improbabile, secondo il nostro modesto parere sono un po’ pochi e del tutto ininfluenti e poco lungimiranti per l’obiettivo che ci si propone”. Alle obiezioni sui numeri ha replicato lo stesso Fogliato: “Più del 50% di quanto stanziato è destinato al mondo produttivo: circa 200 mila euro dell’avanzo di bilancio, altri 214 mila euro di investimenti aggiuntivi che servono anche a far lavorare imprese locali”. Insomma, sostiene il sindaco, non si tratta di duecentomila euro ma del doppio, cui si dovrebbero aggiungere i 95 mila euro del fondo compensativo della Tari che saranno ‘scontati’ alle imprese nelle cartelle di settembre per compensare i giorni di attività persi durante il lockdown.
 
Gli esponenti del Carroccio però non ci stanno e contestano che l’insieme delle voci di bilancio dedicate al contrasto all’emergenza Covid superi il milione di euro, come sostenuto dal primo cittadino: “Non si può fare entrare nel novero degli aiuti ‘comunali’ alle imprese - obiettano - anche ciò che è dovuto per legge e che arriva da contributi statali e regionali con vincoli ben precisi (come ad esempio l’adeguamento delle aule nelle scuole per il Covid - contributo di 130.000 euro), perché anche tutti gli altri comuni beneficiano di tutto ciò. Noi parliamo di stanziamenti eccezionali da parte del Comune (fondi propri e non di terzi), quello che dovrebbe mettere in campo una normale amministrazione che abbia a cuore lo sviluppo economico del proprio territorio in una situazione del genere”.
 
I consiglieri di minoranza sfidano perciò il sindaco a fornire l’elenco delle voci di bilancio “in cui rientrano tali somme straordinarie e proprie (per straordinarie intendiamo non consuete ed ordinarie e che non derivano da altri enti e da terzi) rispetto ai bilanci degli esercizi precedenti, atte a mitigare in forma diretta gli effetti devastanti del Covid-19 sulle imprese cittadine”. Solo così, aggiungono, “si agirebbe in piena trasparenza e non si farebbe economia di verità!”.
 
Per quanto riguarda lo sconto sulla Tari, i leghisti sottolineano che la decurtazione della tariffa dipende da “un decreto legge dello Stato e non un intervento del Comune di Bra. Inoltre precisiamo che lo sconto sarà comunque minimo ed applicato solo ad una parte della tariffa rapportata ai giorni di chiusura, importi assai irrisorio rispetto al totale dovuto”. Curiosa, aggiungono, la modalità della proroga dell’Imu: “La prima rata in scadenza il 16 giugno 2020 è stata prorogata in consiglio comunale il 25 giugno 2020. Mai avevamo visto prorogare una scadenza già scaduta, senza neanche darne evidenza e comunicazione alla cittadinanza, che in difficoltà avrebbe potuto usufruirne. Sarebbe poi il momento giusto per avere un adeguamento delle tariffe Imu sui terreni: il sindaco dovrebbe smetterla di perdere tempo e scaricare il barile, convochi immediatamente la commissione per riuscire a dare risposte concrete anche su questo tema”.
 
“Ebbene sì, - concludono Mossino, Cravero ed Ellena - siamo di fronte ad un intervento di make up della giunta, con interviste, numeri e plausi anche da parte di alcuni consiglieri di maggioranza che cercano di colmare a parole il gap tra la loro amministrazione e una amministrazione efficiente, dopo questo periodo che definirlo ‘sottotono’ è veramente riduttivo, ma purtroppo la realtà, non solo percepita, è un'altra: le imprese sono allo stremo e con loro i cittadini e le famiglie che vedono diminuire il loro reddito, la loro capacità d’acquisto e per ora restano ancora in attesa di risposte serie e concrete su aiuti diretti, e non ‘virtuali’, da parte dell’ente comunale e dai palazzi del potere di Roma”.

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