La chiamata a difendere l’Ospedale Civile di Busca nella sua battaglia per la salute delle persone più fragili non è passata inosservata. Nei giorni scorsi il presidente dell’ente,
Tommaso Alfieri, aveva denunciato in
un’intervista pubblicata da Cuneodice.it la difficile situazione della storica struttura assistenziale:
“Dall’Asl, dalla Regione e dallo Stato non è arrivato niente”, come è poi stato ribadito in una successiva
lettera.
C’era però chi si era già messo in moto tra privati e associazioni e c’è chi sta continuando a farlo in questi giorni. È il caso dell’associazione culturale Ad Maiora che ha lanciato una campagna di solidarietà sulla piattaforma online Ideaginger.it: “Rispondiamo all'appello del Presidente dell'Ospedale Civile di Busca sull'emergenza COVID-19, supportiamo gli operatori ed i ricoverati che rischiano di rimanere sguarniti di ciò che oggi è più indispensabile, le mascherine chirurgiche ed i dispositivi di protezione individuale. Serve il tuo contributo: aiutaci ad acquistare al più presto 3000 mascherine”.
Attualmente all'interno dell’Ospedale Civile di Busca ci sono 89 ricoverati e 44 fra operatori sanitari, addetti alle pulizie ed altre mansioni. I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono indispensabili per la loro sicurezza, ma la complessità nel reperirli ed acquistarli rende il loro costo elevato.
“Restare a casa - spiegano i promotori della campagna Aiutiamo l’Ospedale Civile di Busca - non significa stare fermi, questa emergenza che riguarda tutti noi e ciascuno può fare la sua parte. Ora più che mai dobbiamo unirci e supportare chi è in prima linea a combattere ogni giorno questa battaglia per l'Ospedale affinché continui la sua opera assistenziale, e per Busca. Da più di 300 anni i buschesi sono accompagnati dall'Ospedale che sempre ha saputo adattarsi ai loro bisogni”.
L’Ospedale Civile, si ricorda nell’appello, ha avuto come suo scopo in più di trecento anni di storia “il ricovero e la cura dei poveri infermi, incapaci di lavorare, residenti sul territorio del Comune, una storia travagliata, a volte drammatica ma che ha sempre messo in evidenza il grande cuore dei buschesi che in tutti i modi hanno sostenuto questa opera caritativa”.
L’obiettivo ora è arrivare alla cifra di 4500 euro per acquistare al più presto 3.000 mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale, al costo di 1,50 euro ciascuna, da donare all’ente. Un compito che sembra essere alla portata dei donatori, se è vero che in pochissimo tempo - come si può leggere sulla pagina dell’iniziativa - sono già stati raccolti quasi 1500 euro.
“L'Ospedale di Busca - precisa l’associazione - gode di un'ottima situazione finanziaria, di per sé, non avrebbe bisogno di soldi. Il problema è che gli enti come l'Ospedale devono effettuare gli acquisti del materiale seguendo un preciso iter burocratico, che, in questa situazione di emergenza comporta un'allungamento dei tempi e sopratutto l'introvabilità sui mercati telematici dei dispositivi di protezione individuale. Al momento non sono previste disposizioni di emergenza che bypassino queste procedure e quindi l'Ad Maiora può rappresentare una soluzione perché acquista sul mercato il materiale e lo dona all'Ospedale”.
Di seguito il
link attraverso il quale è possibile contribuire con una donazione e il video dell’appello.