#GiroinGranda: 2016, uno Squalo sulla Granda
Ultima puntata del nostro viaggio verso la Abbiategrasso-Prato Nevoso: due anni fa la rimonta da leggenda di Vincenzo Nibali sulle nostre montagneIn vista della tappa del 24 maggio, ripercorriamo i passaggi del Giro d'Italia nella nostra provincia, dall'epoca dei pionieri all'impresa di Nibali nel 2016. Un racconto a puntate che ci accompagnerà all'attesissima Abbiategrasso-Prato Nevoso, potenzialmente decisiva per il Giro 2018.
Dopo un'assenza di un anno, nel 2016 il Giro d'Italia torna in provincia di Cuneo, e lo fa in grande, grandissimo stile, con ben tre tappe che scrivono una delle pagine più belle della storia recente della corsa rosa. Corsa che arriva in Granda venerdì 27 maggio, con la Pinerolo-Risoul, 19° tappa da 162 km con l'ascesa al colle dell'Agnello, cima Coppi del Giro. Ci si arriva con Steven Kruijswijk saldamente in maglia rosa: l'olandese ha ben 3 minuti di vantaggio sul diretto inseguitore in classifica generale, il colombiano Esteban Chaves. Sembra ormai tagliato fuori dai giochi Vincenzo Nibali, apparso in difficoltà sulle Dolomiti. Ma la tre giorni cuneese riserverà sorprese a non finire.
L'imponderabile accade lungo la discesa dal colle dell'Agnello. Kruijswijk, pur soffrendo, ha “tenuto botta” lungo la salita, messo alla prova dagli attacchi di Nibali, di Chaves, di uno stoico Michele Scarponi, il quale scollina per primo. Lungo la picchiata verso Risoul, però, perde il controllo della bicicletta, cade e rovina contro un mucchio di neve. Le conseguenze fisiche, per lui, sono evidenti. Porta eroicamente a termine la tappa, ma perde l'enormità di 4 minuti e 54 secondi. Ne approfittano Nieve, Ulissi, ma soprattutto Chaves e Nibali: lo “Squalo” attacca a 5 km dal traguardo, e nell'ultima salita verso il traguardo resta solo. Vince, centra un'impresa straordinaria, rientra clamorosamente in gioco per la classifica generale. La sera del 27 maggio la graduatoria è rivoluzionata: Esteban Chaves veste la maglia rosa, dietro di lui Nibali, staccato di 44 secondi. Kruijswijk scivola al terzo posto, in ritardo di oltre un minuto.
Sabato 28 maggio, così, diventa un vero e proprio “giorno della verità”: si corre la Guillestre-Sant'Anna di Vinadio, 134 km che decideranno il Giro con la scalate al Vars, alla Bonette e al colle della Lombarda. Tutto è “apparecchiato” per una grande giornata di ciclismo: a Sant'Anna di Vinadio migliaia di tifosi affollano le strade fin dalle prime ore del mattino. C'è l'attesa per la lotta per la maglia rosa, c'è inoltre la voglia di riprendersi in un certo senso quel che alla provincia di Cuneo era stato tolto nel 2001, con l'annullamento della Imperia-Sant'Anna di Vinadio, un ferita ancora aperta nel cuore di tanti appassionati. A mettere la ciliegina sulla torta ci pensa Vincenzo Nibali: il messinese si mostra in grande condizione fin dalle prime salite, ma è sul colle della Lombarda che piazza l'attacco decisivo. Lo squalo aumenta il ritmo, Chaves si stacca e perde prima un metro, poi dieci, poi cento. Nibali incrementa il vantaggio con una discesa perfetta verso il bivio verso Sant'Anna di Vinadio, e completa il suo capolavoro nelle ultime rampe verso il santuario. L'estone Rein Taaramae vince la tappa in solitaria, ma gli applausi sono tutti per Nibali: il siciliano arriva sesto, ma ciò che conta è il minuto e 36 secondo di distacco inflitto a Chaves. Lo Squalo si prende la maglia rosa con un'impresa da leggenda, una rimonta incredibile, che sembra quasi appartenere ad un ciclismo d'altri tempi.
Il giorno dopo la passerella verso l'arrivo di Torino: l'ultima tappa, da 164 km, parte sotto la pioggia in piazza Galimberti. Sotto la Mole vincerà il tedesco Nikias Arndt, negli occhi degli appassionati cuneesi restano tre giornate indimenticabili: tre giornate di grande ciclismo, di rimonte e cadute, di imprese e di colpi di scena, con le montagne cuneese a fare da sfondo.
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a.d.
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